martedì 10 febbraio 2009
Stamattina dibattito in aula, nel pomeriggio la discussione in Commissione sul nuovo testo. Duro scontro Gasparri-Fini sulle responsabilità di Napolitano.
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Messo da parte il disegno di legge sull'obbligo della nutrizione artificiale, all'indomani della morte di Eluana Englaro la commissione Sanità del Senato si prepara a discutere il testo sul fine vita che ha come relatore Raffaele Calabrò, del Pdl. Il testo, intitolato '"Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento", considera nutrizione e idratazione "forme di sostegno vitale" e "atti eticamente e deontologicamente dovuti". Quindi non possono essere oggetto di Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat). Non si prevede quindi la possibilità di rinunciare a questi trattamenti in una dichiarazione di fine vita.Lo stesso testo prevede di "vietare ogni forma di accanimento terapeutico, sottoponendo il soggetto a trattamenti futili, sproporzionati, rischiosi o invasivi". Nei primi tre dei dieci articoli del testo Calabrò si precisa il "divieto di ogni forma di eutanasia attiva e di suicidio assistito, nonchè il divieto di forme di accanimento terapeutico".Il Testamento biologico dovrà essere firmato da un medico e depositato dal notaio e sarà valido per tre anni, dopodichè dovrà essere confermato con atto ufficiale o modificato.Prevista la figura di un fiduciario, ma senza vincoli a rispettare le indicazioni contenute nel documento.Il testo prevede inoltre che la Dat "acquista efficacia" dal momento in cui "il paziente in stato neurovegetativo sia incapace di intendere e di volere", uno stato clinico che dovrà essere documentato da "un collegio formato da cinque medici (neurologo, neurofisiologo, neuroradiologo, medico curante e medico specialista della patologia)"Scontro Gasparri-Fini su Napolitano. Ieri sera c'è stata anche una dura polemica tra il capo dei senatori Pdl Maurizio Gasparri e il presidente della Camera Gianfranco Fini a proposito delle parole del presidente della Repubblica Napolitano. All'invito del presidente della Repubblica di «fare silenzio», Gasparri aveva reagito affermando che  «nessuno può dirci di stare zitti, io ho delle opinioni e le esprimo. Ribadisco che quando si farà la storia di questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe». Gasparri ha poi aggiunto: «Cos'altro ha pesato su questa vicenda se non le discussioni costituzionali oppure se fosse legittimo o meno fare un decreto? Certamente non la questione su che tempo facesse a Udine...».Fini è subito interevenuto con una nota in soccorso del presidente della Repubblica attaccando il proprio compagno di partito: «Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perchè il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza numericamente più consistente".Pronta la risposta di Gasparri in aula: "Sto parlando con grande rispetto, io sono una persona responsabile che difende la vita, che è contro il cinismo e che rispetta la prima carica dello stato e anche l'ultimo cittadino che è in ospedale e rischia di morire".Stamattina poi Gasparri è tornato sull'argomento ringraziando  «l'enorme quantità di persone che mi stanno sommergendo di telefonate, messaggi telefonici, e-mail, per manifestare condivisione e sostegno. Credo che esprimere con coraggio i propri convincimenti sia un dovere per chi sta in politica. Ringrazio tutti i colleghi parlamentari e i massimi esponenti del Pdl e della Lega per le loro parole».
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