giovedì 15 luglio 2010
Un test a settembre e un altro a giugno per accertare quanto hanno imparato in un anno di scuola i ragazzi. Si parte con la scuola media e si prosegue con le superiori fino ad arrivare al 100% delle scuole. L'arrivo di questa duplice verifica è stato annunciato oggi, in una conferenza stampa, dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.
Fondi alle paritarie, la Gelmini rassicura
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Un test a settembre e un altro a giugno per accertare quanto hanno imparato in un anno di scuola i ragazzi. Si parte con la scuola media – anello debole della catena formativa – e si prosegue con le superiori fino ad arrivare al 100% delle scuole. L'arrivo di questa duplice verifica è stato annunciato oggi, in una conferenza stampa, dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che nella messa a punto di questa novità si è avvalsa della collaborazione, gratuita, di Roger Abravanel, autore di un fortunato saggio sulla meritocrazia. «Con questi test - ha spiegato il ministro - non si intende penalizzare né gli insegnanti né gli studenti. Lo scopo è, invece, quello di migliorare la qualità del nostro sistema scolastico. L'Italia è ormai l'ultimo Paese in Europa nel quale la valutazione degli apprendimenti rappresenta esclusivamente un fatto interno che si realizza cioè tra l'insegnante e lo studente attraverso criteri del tutto soggettivi». L'arrivo dei test sarà affiancato da una rivalutazione del ruolo degli ispettori (da noi sono un centinaio contro 3.000 della Francia e 1.500 del Regno Unito), da un piano per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti (se i test non dovessero riscontrare miglioramenti negli studenti è evidente che nella didattica c'è qualcosa che non funziona) e a interventi per un migliore collegamento tra scuola media, superiori e università. «La scuola del futuro è insegnare come pensare e non cosa pensare» ha osservato Abravanel secondo il quale «il declino economico italiano è conseguenza dell'emergenza educativa».   TEST DA SETTEMBRE IN 1.000 SCUOLE MEDIECon il prossimo anno scolastico il Piano nazionale qualità e merito (Pqm) coinvolgerà 1.000 scuole medie e dall'anno successivo anche le superiori. Entro il 2013 il 50% delle scuole medie sarà interessato dai test e poi il piano sarà esteso gradualmente a tutte le scuole medie italiane. I test, che saranno predisposti dall'Invalsi, ricalcano il modello già adottato per la terza media, ma mentre quest'anno hanno impegnato 17.600 studenti verificando le competenze solo per quanto riguarda la matematica, dall'anno prossimo i ragazzi interessati saranno 50.000 e verranno esaminati anche sull'italiano. Permetteranno di rilevare le carenze di ogni singolo studente e di mettere in campo azioni mirate per colmare le lacune, consentendo alle scuole di auto-migliorarsi. BORSE DI STUDIO IN BASE AL MERITOIl ricorso ai test servirà anche a promuovere il merito. l'erogazione di borse di studio (finanziate dallo Stato, dalle regioni ma anche da realtà del privato) da assegnare agli studenti particolarmente meritevoli non può prescindere da una valutazione imparziale e credibile delle competenze dei ragazzi  - ha spiegato il ministro richiamando quanto fatto in Germania a questo proposito da Angela Merckel. Sarà dunque costituito un ranking nazionale degli istituti migliori e stilata una classifica degli studenti eccellenti per poi assegnare le borse.   QUALITÀ ISTRUZIONE VOLANO CRESCITA PAESE "Per il rilancio dell'Italia è urgente un drastico miglioramento della qualità dell'insegnamento " ha osservato Abravanel. A risultati positivi nei test, infatti, corrisponde un livello maggiore di Pil pro capite. E sulla qualità dell'istruzione - ha ribadito il ministro Gelmini - non incide il tempo che gli studenti traxcorrono in classe visto che secondo dati Ocse l'Italia pur avendo il maggior numero di ore di insegnamento ha i risultati più scarsi.
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