martedì 8 agosto 2017
Politica e associazioni a fianco dei giornalisti. Oggi un incontro con il prefetto
Dopo le minacce la mobilitazione corale
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Non è passata inosservata l’intimidazione notturna ai danni dell’Avvenire di Calabria. Tantissimi i messaggi di lettori e cittadini, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti. Tra i primi, il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, che ha scelto l’hashtag «Non ci pieghiamo». Il sindaco Giuseppe Falcomatà si è messo in contatto con l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini. «Esprimo la mia piena e doverosa vicinanza – ha detto Falcomatà nel corso del colloquio con il presule – estendendola a tutta la redazione e ai collaboratori del periodico della diocesi reggina». «Piena solidarietà» ha manifestato anche Angela Marcianò, della segreteria nazionale Pd ed ex assessore ai Lavori Pubblici di Reggio Calabria.

Massima vicinanza anche di Dorina Bianchi, sottosegretario alla Cultura, che ha parlato di «fatto grave su cui è necessario fare luce al più presto». Sempre sui social si registra la reazione sdegnata anche di Nicola Irto, presidente del Consiglio Regionale della Calabria: «L’intrusione notturna nella sede della redazione non è solo un vile “avvertimento”, ma anche un atto grave e inquietante». Immediata la risposta delle istituzioni. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, ha convocato per oggi un vertice.

«Raddoppiamo il nostro impegno a favore della legalità e della giustizia sociale - ha detto don Imeneo, che guida il periodico di cui è direttore responsabile Marco Tarquinio - abbiamo una vocazione chiara: impedire alla criminalità di estendere i suoi tentacoli sulla parte ancora buona della società». Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera, si è detto certo «che il vile gesto non bloccherà l’azione del prezioso strumento di libera informazione e di orientamento pastorale».

E don Luigi Ciotti ha inviato una lettera al direttore di Avvenire, che pubblichiamo a pagina 2, nella quale fa appello alla corresponsabilità. Concordi anche i rappresentanti del Movimento “ReggioNonTace”: «Incoraggiamo il giornale a proseguire». Un messaggio condiviso dal Laboratorio Politico “Patto Civico”, dal Consorzio Sociale Macramè, Centro Servizi al Volontariato, dal Banco Alimentare della Calabria e dal Centro Sportivo Italiano. Numerosi i messaggi dal mondo della stampa. Dalla delegazione regionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) all’associazione “Giornalisti d’Azione” fino all’Ordine dei Giornalisti che «esorta le autorità civili e le forze dell’ordine a continuare a mantenere alto il livello di guardia». In particolare, don Adriano Bianchi, presidente nazionale della Fisc, ha spiegato come è «la logica del Vangelo che ci spinge ad accendere i riflettori su ciò che altri non vogliono vedere o non vogliono farci vedere».

La lettera di don Ciotti: impegno di tutti per l’“Avvenire di Calabria”

Caro direttore Tarquinio, caro don Imeneo, l’intrusione notturna, secondo moda-lità di stampo mafioso, nella redazione de “L’Avvenire di Calabria” – con annessa manomissione del sistema di videosorveglianza – è il segno che l’informazione puntuale, documentata, dà fastidio ai poteri criminali e corrotti. È l’informazione a cui aspira “L’Avvenire di Calabria”, inserto settimanale del quotidiano “Avvenire”, che svolge un’opera importante d’informazione, di approfondimento e di denuncia delle mafie e delle loro connivenze e articolazioni politico- economiche.

Chiunque abbia a cuore la libertà dell’informazione – e la ricerca di verità che di quell’informazione è il segno distintivo – non può non sentirsi lui stesso colpito da questi tentativi di intimidirla e addomesticarla. Per questo non basta esprimere una generica solidarietà. Occorre corresponsabi-lità, impegno di tutti per preservare e alimentare quegli spazi di conoscenza e di onesta gestione del bene comune che sono la base di una democrazia e la premessa di una società libera dalle mafie e dalla corruzione. È nel segno di questo impegno e di questa corresponsabilità che Libera esprime il suo sostegno a 'L’Avvenire di Calabria' e agli amici di Avvenire.

don Luigi Ciotti, Libera

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