martedì 1 marzo 2022
Appello di Azione Cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi: Governo e al Parlamento dicano no adesso alle bombe atomiche nelle basi di Ghedi e Aviano
La base aeronautica italiana di Ghedi (Bs): missile a testata nucleare B-61, installabile sul Tornado

La base aeronautica italiana di Ghedi (Bs): missile a testata nucleare B-61, installabile sul Tornado - Foto: Facebook non ufficiale del Sesto Stormo Ghedi "Diavoli Rossi"

COMMENTA E CONDIVIDI

«L’Italia dica no alla guerra e alle armi nucleari. Adesso». Alcune delle più grandi organizzazioni cattoliche italiane lanciano un appello perché l'Italia aderisca al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. «Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace - dichiarano Azione Cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi - per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina. Mentre soffiano venti di guerra e di morte, e si affaccia anche la possibilità del ricorso alle bombe nucleari, chiediamo all’Italia di aderire ora, proprio in questi giorni, al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari», il Tpnw, adottato dalle Nazioni Unite nel 2017, entrato in vigore nel 2021 dopo la ratifica del 50° stato. Oggi sono 84 i paesi firmatari. La Santa Sede è stato uno dei primi tre a ratificarlo.

Le cinque organizzazioni si appellano «al Governo e al Parlamento italiano perché ADESSO dica no alle bombe nucleari sul nostro territorio, a Ghedi e ad Aviano». A Ghedi, aeroporto militare italiano in provincia di Brescia, sono custodite - secondo le ultime stime - 20 testate atomiche. Ad Aviano, in provincia di Pordenone, la base utilizzata dall'aeronautica militare statunitense ne ospita altre 20. «Sabato scorso ci siamo trovati a Roma, “Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari” per un incontro tra oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano. Avremo modo di ritornare con calma su questo cammino e impegno. Ma ORA chiediamo questo gesto che apparentemente può sembrare sconsiderato e folle. Ma è la guerra ad essere pura follia! Un gesto che potrebbe essere visto come debolezza, o resa. E invece è un gesto che riporta sul tavolo i valori veri della pace, della vita».

«La pace ha bisogno di scelte che possono sembrare folli e insensate - si legge nell'appello - ma che in realtà possono scompigliare la ‘logica’ irrazionale della guerra ed evitare la catastrofe. Siamo convinti, come spesso denunciato da papa Francesco e in sintonia con la Campagna “Italia ripensaci”, che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile. Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici. Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra.E questo è il momento. Con tale consapevolezza partecipiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta da papa Francesco».

A firmare l'appello sono Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli; Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII; Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, r​​esponsabili nazionali del Movimento Focolari Italia; il vescovo monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: