giovedì 21 febbraio 2019
Privazione della libertà personale: alcuni tra gli occupanti della nave bloccata dall'intervento del ministro Salvini ricorrono alla magistratura. Chiesta una cifra che va dai 42mila ai 71mila euro
I profughi sulla nave Diciotti

I profughi sulla nave Diciotti

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Un ricorso d'urgenza per chiedere il risarcimento dei danni per privazione della libertà personale. È quello che uno studio legale, a quanto si apprende da fonti del Viminale, ha presentato al tribunale civile di Roma, per difendere le ragioni di 41 immigrati di origine eritrea (compreso il figlio minore di una coppia) che si trovavano a bordo della Diciotti nell'agosto scorso, quando la nave fu bloccata per dieci giorni davanti al porto di Catania per iniziativa del ministro degli Interni. Di questi profughi, 16 risultano nati il primo gennaio. Gli stranieri si erano poi rifugiati da Baobab Experience. I ricorrenti chiedono al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell'Interno Matteo Salvini, una cifra a titolo di risarcimento che varia tra i 42mila e i 71mila euro.

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