lunedì 18 febbraio 2019
Un campus postuniversitario, 130 milioni "cash" e un bando da 1 miliardo: li annuncia il vicepremier in visita nello stabilimento di Leonardo
Di Maio nello stabilimento di Leonardo a Pomigliano d'Arco (Ansa)

Di Maio nello stabilimento di Leonardo a Pomigliano d'Arco (Ansa)

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Un campus postuniversitario, 130 milioni "cash" e un bando da 1 miliardo. Luigi Di Maio torna ancora una volta nella sua Pomigliano ma stavolta con un vestito totalmente atipico rispetto agli standard M5s, quello del politico che arriva con l'assegno nel portafoglio. E portando con sé il garante degli impegni economici del governo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Entrambi, stamattina, erano presso lo stabilimento pomiglianese di Leonardo, il gigante a partecipazione pubblica della difesa e dell'aerospaziale. Una convention aziendale presentata da Paolo Del Debbio - pubblicamente ripreso dal presidente di Leonardo, l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, per aver ammesso a inizio kermesse di non conoscere questa realtà economica - che ha avuto nel premier e nel vicepremier gli ospiti d'onore.

Il presidente del Consiglio ha svolto però solo un breve intervento in cui ha assicurato che il governo "investe al Sud" e ha rivendicato le recenti misure su start-up e venture capital. Mentre il vicepremier è stato intervistato a tutto campo da Del Debbio e ha dato due annunci: il primo, 130 milioni per portare l'intelligenza artificiale sulle linee produttive di Pomigliano e Nola; il secondo, il varo del bando da 1 miliardo per l'intero settore dell'aerostruttura, cui potrà partecipare, ovviamente, anche Leonardo. Di Maio, un po' alla Berlusconi nel salotto di Vespa, sceglie di firmare il bando su un leggio davanti alla platea di dirigenti e operai dell'ex Aeritalia.

L'abito del politico "vecchia maniera" Di Maio lo indossa anche quando conferma che M5s ha bisogno di una "organizzazione nazionale e sul territorio come quella che ci siamo dati alle elezioni, che era a tempo e poi si è sciolta ma deve diventare permanente".

M5s che diventa partito, soldi nel collegio di appartenenza. Questi due fatti quasi rischiano di mettere in secondo piano il motivo originario della kermesse, il rilancio dell'aerostruttura campana. "Dovevamo decidere se tirare i remi in barca o rilanciare... Rilanciamo", annuncia l'ad di Leonardo, Alessandro Profumo. Con un investimento di 6-7 milioni di euro da parte dell'azienda e grazie a una partnership con l'università Federico II nascerà a giugno, in un padiglione di 2mila metri quadri di Leonardo, "Open innovation centre", un incubatore di ricerca e start-up per l'aerostruttura. Per il rettore dell'ateneo napoletano, Gaetano Manfredi, è l'"opportunità di attirare studenti e imprenditori dall'estero".

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