lunedì 24 giugno 2013
​Progetto innovativo dei Camilliani e del Consorzio Welfare Italia. Aperto a Forte dei Marmi il primo studio specialistico a prezzi sociali.
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Quando i conti non tornano, la prima cosa che una famiglia taglia sono le cure dentarie per i figli. Uno specchio poco noto della crisi, come la povertà in Versilia, nascosta dall’immagine spensierata dei mesi estivi e dall’opulenza dei nuovi ricchi russi. Da venerdì Forte dei Marmi è sede di una sperimentazione di sanità sostenibile unica in Italia che coinvolge una congregazione religiosa, i Camilliani, e un consorzio di cooperative sociali, Welfare Italia. Il nuovo centro odontoiatrico Fortis, realizzato con strumenti d’avanguardia offre servizi di eccellenza a prezzi sociali e si rivolge alle famiglie in difficoltà residenti nel territorio. Alle quali ha fatto cenno all’inaugurazione, venerdì mattina - presenti anche Stefano Granata, presidente di Welfare Italia, padre Vittorio Paleari, Superiore provinciale dei Camilliani e Roberto Perico, direttore territoriale della Cassa di risparmio di Lucca, Pisa e Livorno - l’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto.«A lato di un mondo ricco, qui è presente un altro pianeta fragile, estremamente a rischio da cui nasce una domanda esponenziale di aiuto. Il centro odontoiatrico Fortis è una risposta adeguata, un segno che sono possibili risposte alla crisi se si decide di puntare sul valore della persona, sull’aiuto reciproco, sul radicamento territoriale e il mutualismo».Il progetto è nato dalla collaborazione fra Welfare Italia Servizi del consorzio Cgm, e dalla Fondazione Opera San Camillo, ente gestore della Casa di cura toscana, e ha l’ambizione di porre la prima pietra di una più grande opera di rinnovamento in Italia.Più di anno fa, l’Unione dei superiori generali, Usg, l’Uisg, l’unione internazionale delle superiore generali, avviarono una riflessione sul futuro della sanità cattolica con le congregazioni che gestiscono servizi socio-sanitari.«Nacque – spiega padre Paolo Guarise, vicario generale dei Camilliani – un documento dal titolo “L’asino del samaritano si è ammalato” che descrive le nostre difficoltà: se dobbiamo fare come il Buon samaritano, oggi ci mancano gli strumenti. È un problema di risorse, dato che lo Stato taglia le convenzioni, e di sostenibilità delle strutture». Il futuro, dice il documento, è in gioco. E le congregazioni hanno deciso di attivare percorsi innovativi nella organizzazione dei loro servizi per dare nuova sostenibilità, nella fedeltà ai carismi originari, alle opere.L’accesso alle cure dentarie al Forte è un esperimento pilota, come spiega uno dei consultori dei Superiori generali nel percorso di riflessione, Paolo Pezzana, direttore di Welfare Italia, attiva con altri cinque centri in Toscana.«Dal documento – racconta – è nata un’alleanza. Desiderosi di essere tra i primi a sperimentare quell’approccio, i Ministri degli Infermi, attraverso la loro Fondazione provinciale italiana, hanno deciso di stringerla con noi per ampliare l’offerta presso la casa di cura al Forte con un nuovo centro odontoiatrico popolare ed accessibile come i nostri. Dunque, prestazioni dentistiche di qualità offerte a tariffe sociali, il 30% in media in meno rispetto a quelle di mercato, per non escludere nessuno dal diritto alla salute». Quanto durerà l’esperimento?«Abbiamo investito – afferma Giancarlo Ruscitti, amministratore delegato della Fondazione – in tecnologie innovative e personale qualificato. Noi rinunciamo al profitto, puntiamo ai grandi numeri per abbattere ulteriormente i costi. Tra due anni tireremo le somme». «Altri enti e congregazioni – conclude padre Guarise –. Hanno manifestato l’intenzione di provare a seguire questa strada e a loro chiedo di farlo insieme a noi. Dobbiamo stare in prima linea per individuare vie di uscita dalla crisi attraverso la sostenibilità, mettendo sempre al centro la persona e i suoi bisogni».
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