mercoledì 21 giugno 2023
L’arcivescovo ha visitato alcuni grest diocesani nel Lecchese e ai ragazzi ha detto: non sottovalutatevi mai perché Dio ha stima di voi
L'arcivescovo Delpini all'oratorio di Pasturo, in provincia di Lecco

L'arcivescovo Delpini all'oratorio di Pasturo, in provincia di Lecco - Mariga

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«Sorridere, avere stima di sé, realizzare la propria vocazione a essere felici». È questa la “ricetta” per vivere bene che l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini lascia ai tantissimi ragazzini e ragazzine, animatori, volontari degli oratori estivi della Valsassina, visitati per una giornata. I primi (da Cremeno a Pasturo, da Barzio a Introbio, Margno, Premana, tornando, infine, a Lecco-Maggianico), di una serie: Delpini, ne raggiungerà altri nei prossimi giorni in diverse zone della diocesi. E tutto per testimoniare l’impegno dell’intera Chiesa ambrosiana nella e per la proposta estiva che torna, nei quasi 1000 oratori capillarmente diffusi sul territorio diocesano, ai numeri prepandemia, con una durata media di 3-4 settimane, l’impegno di 40mila animatori e 10mila volontari adulti, al servizio di circa 300.000 bambini. Con l’obiettivo di un’esperienza condivisa di crescita personale e comunitaria indicata con chiarezza dal titolo e dal senso complessivo della proposta 2023: “TuXTutti”. E chi è mio prossimo?” che intende sottolineare il valore del prendersi cura gli uni degli altri.


Accompagnato dal direttore della Fondazione degli Oratori Milanesi, don Stefano Guidi, Delpini ha dialogato con bimbi e ragazzi, pregando con loro, benedicendoli, non sottraendosi agli immancabili selfies, alle foto di gruppo coloratissime, applaudendo canti e balli. Accolto, come ormai tradizione, dal “Kaire” (Rallegrati) gridato a pieni polmoni, Delpini ha trovato, a ogni sosta, oltre ai giovani protagonisti dell’oratorio, i parroci, ma anche i sindaci con la fascia tricolore, a dimostrare l’importanza dell’oratorio per il territorio e l’intera cittadinanza. Insomma, non un parcheggio per chi non sa a chi affidare i figli dopo la chiusura delle scuole, ma una vera e propria esperienza che si ricorda spesso per tutta la vita. Come si vede, ad esempio, a Pasturo, dove tra le cime dei monti di manzoniana memoria, i giovanissimi del piccolo oratorio si fanno subito intorno all’arcivescovo sulle note dell’inno ufficiale dell’edizione di questo anno, mentre arrivano, con le loro maestre, anche i bimbi della scuola di infanzia.
«Per una bella coincidenza la nostra parola del giorno (che viene cambiata quotidianamente e su cui i partecipanti all’oratorio vengono invitati a riflettere) è “ospitare”», spiega don Gianmaria Manzotti, responsabile della Pastorale Giovanile del Decanato Primaluna, «e oggi noi ospitiamo il nostro arcivescovo». Che anch’egli chiama al senso dell’ospitalità.

«Entrando nel vostro oratorio, vedo che avete esposto delle bandierine, che il campo è stato messo in sicurezza, che tutto è stato curato. I volontari, gli adulti, hanno fatto tante cose per accogliervi. La prima parola da dire è grazie», spiega Delpini rivolto direttamente ai ragazzi.


Poi, la consegna dell’immaginetta con la preghiera composta dall’arcivescovo stesso a cui si ispirano gli altri suoi «consigli».
«Vedo stampato sulle vostre magliette il motto “TuXTutti”: la mia preghiera è proprio la spiegazione di cosa significhi questo. Dovete non perdere l’occasione per amare. I giorni sono diversi, ma il nome proprio di tutti è “occasione per amare”. Non lasciate che qualcuno vada via senza un sorriso. Infine, non sottovalutatevi mai. Questo vale soprattutto per gli educatori perché gli adolescenti, talvolta, non sono contenti. Ma pensate che siete fatti a immagine di Dio e perciò siete autorizzati ad avere stima di voi, perché Dio ha stima di voi. Non dimenticatevi mai di essere felici».

Parole che monsignor Delpini - accanto a lui il vicario episcopale per la Zona pastorale III-Lecco monsignor Maurizio Rolla -, propone anche a Barzio di fronte ai ragazzi delle medie con cui consuma il pranzo. «Noi siamo al mondo per dire che siamo chiamati ad essere felici: la strada della gioia la insegna Gesù. Voi, benedetti da Dio, dovete diventare una benedizione per tutti quelli che incontrate», conclude affidando a Maria «l’oratorio e la nostra estate». Entusiasta, al fine giornata, il commento di don Guidi. «È stato un incontro che ha sorpreso per la spontaneità e la famigliarità con cui i ragazzi e gli adolescenti hanno accolto l’arcivescovo. E lui li ha ricambiati incoraggiandoli e invitandoli a scoprire i talenti di cui sono portatori, per il bene di tutti»

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