martedì 13 luglio 2021
Avvio con bagarre.Il calendario deciso all'unanimità dalla capigruppo convocata da Casellati su richiesta del leghista Ostellari. Renzi rilancia: modifiche, patto politico e alla Camera in 15 giorni
L'Aula del Senato oggi, durante la discussione del ddl Zan

L'Aula del Senato oggi, durante la discussione del ddl Zan - Ansa

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L'esame del ddl Zan proseguirà in Aula del Senato, niente stop o ritorno del provvedimento in commissione. Nella restante parte della giornata odierna l'Aula ha esaminato le questioni pregiudiziali, respinte con 136 voti (Fi ha votato sì). Poi si riprenderà domani mattina con l'esame della richiesta di sospensiva e, infine, inizierà la vera e propria discussione generale. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per le ore 12 di martedì 20. È quanto ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, "dopo una lunga mediazione". Il calendario è stato approvato all'unanimità, riferiscono le presidenti Simona Malpezzi (Pd) e Loredana De Petris (Misto-Leu) al termine della riunione. "Non è cambiato nulla rispetto ai tempi richiesti dall'Aula la scorsa settimana", dice Malpezzi. "Stiamo lavorando per provare a scongiurare lo slittamento a settembre", dice il collega del M5s Ettore Licheri. Il Leader di Iv Matteo Renzi, intervenendo in Aula ha annuncaito voto contrariio alle pergiujdiziuali e ha rilanciato la proposta di "un patto politico perché alla Camera, ove il ddl Zan fosse modificato dal Senato, possa essere presentato nel giro di due settimane". L'ex premier ricorda la fiducia da lui messa sulle unioni civili e si è rivolto a Pd-M5s-Leu invitandoli a non fare "come gli ultrà e non si porta a casa il risultato, sappiamo che il passaggio a scrutinio segreto è un rischio per tutti. Troviamo un accordo, che è a portata di mano". In Aula anche Matteo Salvini ha ribadito l'appello a cercare un testo condiviso. Secondo fonti del Carroccio il voto sulle pregiudiziali conferma che il Ddl Zan rischia di non avere i numeri. Lettura opposta da parte di Malpezzi che su Twitter parla di "giornata positiva", perché il voto sulle pregiudiziali "dimostra che c'è una maggioranza che può tranquillamente approvare il testo".

La presidente del Senato Casellati oggi in Aula

La presidente del Senato Casellati oggi in Aula - Ansa

La seduta di oggi pomeriggio è iniziata con una bagarre, scaturita dalla richiesta di convocare la capigruppo da parte del presidente leghista della Commissione Giustizia Andrea Ostellari. Dopo aver ascoltato le posizioni di tutti i gruppi, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sospeso la seduta e convocato la conferenza. La richiesta di Ostellari è stata appoggiata da Italia Viva e Autonomie, per favorire un'intesa e rasserenare gli animi, visto il clima acceso che in Aula ha visto contrapporsi le forze del centrodestra, che chiedono di cercare ancora un'ipotesi di accordo per le modifiche al testo Zan e Pd-Leu e M5s che chiedono di procedere con il ddl originario. "Si può arrivare secondo me in 15 giorni a un testo condiviso". ha ribadito Ostellari.

Gli animi si sono subito scaldati. "Lei non lo deve consentire", ha urlato il senatore di Leu Pietro Grasso, rivolgendosi alla presidente Casellati, dopo la richiesta di Ostellari. "Non c'è bisogno di urlare per esprimere le proprie posizioni, ognuno le esprima come crede senza esasperazioni", ha ribattuto Casellati. Che ha ricordato anche come la capigruppo fosse già decisa per le 15 ed è stata dunque solo spostata. Ma la bagarre scoppia, con Grasso che perde la pazienza e alza di molto il tono della voce, tra i fischi e le proteste del centrodestra. Interviene anche Alessandra Maiorino (M5s), lamentando di non riuscire a parlare per le proteste della destra. "Agli atti - ha detto - c'è una commissione Giustizia che ha calpestato ogni prerogativa, la prego presidente di rispettare il voto dell'Aula e consentire l'avvio della discussione dell'Aula".


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