giovedì 26 marzo 2009
L'aula del Senato ha approvato il disegno di legge sul fine vita, proposto dalla maggioranza di centrodestra, dopo il caso di Eluana Englaro e per impedire altre morti come la sua. Il ddl ha ottenuto 150 sì, 123 no e 3 astensioni. Ora passa alla Camera dei deputati per la seconda lettura.
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L'aula del Senato ha approvato il disegno di legge sul fine vita, proposto dalla maggioranza di centrodestra, dopo il caso di Eluana Englaro e per impedire altre morti come la sua. Il ddl ha ottenuto 150 sì, 123 no e 3 astensioni. Ora passa alla Camera dei deputati per la seconda lettura.La maggioranza ha così realizzato quanto promesso in Senato il mese scorso, quando un precedente ddl confezionato in gran fretta per impedire la morte della Englaro è stato ritirato alla notizia che la donna, vissuta per 17 anni in stato vegetativo, era deceduta dopo la sospensione dell'alimentazione artificiale.La legge approvata oggi istituisce la Dichiarazione anticipata di Trattamento (Dat), ma la limita fortemente in nome del principio del rispetto della dignità della vita umana e del no all'eutanasia. Non sarà possibile scrivere nella dichiarazione che non si vogliono alimentazione e idratazione artificiale, perché sono definite "forme di sostegno vitale". Inoltre, con un emendamento approvato stamattina, le dichiarazioni sui trattamenti sanitari da ricevere se si perdesse la capacità di intendere, non sono vincolanti per i medici che hanno in cura la persona.Per l'opposizione di centrosinistra questo ddl è anticostituzionale perchè contraddice al principio secondo cui nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Il Partito democratico ha promesso una nuova battaglia parlamentare alla Camera. Da notare però che anche tra le fila del Pd ci sono stati voti a favore della legge, come quello di Emanuela Baio Dossi e Claudio Gustavino. La Baio ha anche pronunciato in aula la sua dichiarazione di voto a favore del ddl, affermando che "lo condivido nelle sue linee fondamentali".Gasparri: dedicato a chi non c'è più.. "Il Senato ha scelto per la vita, contro il partito della morte e dell'eutanasia. Avremmo voluto fare prima una legge che impedisse eventi drammatici. Dedichiamo il voto di oggi a chi non c'è più. A chi ogni giorno assiste chi soffre, alle suore di Lecco in particolare. Siamo certi che il dibattito proseguirà con serietà e maturità. Noi abbiamo seguito la nostra coscienza. Coesi e sereni. Questa legge è un elemento identitario del Pdl che nasce. È stato un buon giorno per il Senato e per la Repubblica". Così il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, commenta il via libera appena dato dal Senato al ddl sul testamento biologico, che ora passa alla Camera.Bianco: pronti al referendum. 'Il testo varato oggi dal senato - ha dichiarato il presidente dei Liberal Pd, Enzo Bianco - purtroppo non ha nulla a che vedere con il testamento biologico. La maggioranza ha persino peggiorato con protervia il testo della Commission". 'Non c'è alcuna considerazione - haproseguito Enzo Bianco - del principio costituzionale dell'autodeterminazione, della facoltà che la Costituzione garantisce ad ogni cittadino di scegliere a quale trattamento sanitario vuole essere sottoposto". "Se la Camera dovesse perseverare in questo grave errore - ha concluso Bianco - nonrestano che una strada: aspettare le decisioni della Corte Costituzionale e intanto promuovere un referendum abrogativo.In questo caso i Liberal Pd saranno in prima linea per difendere la laicità dello Stato".
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