venerdì 31 ottobre 2008
Approvato un documento in cui si chiede all’esecutivo di considerare prioritaria la questione della libertà religiosa. Consenso bipartisan da Palazzo Madama. L’ordine del giorno, primo firmatario Gasparri, impegna il governo ad agire nelle sedi internazionali per fermare le persecuzioni non solo in India e Iraq.
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Il governo italiano deve intervenire in tutte le sedi internazionali per far cessare lo scandalo dei massacri e della persecuzione dei cristiani in Paesi come l'India, l'Iraq, la Cina ed altri. Lo ha chiesto ieri il Senato della Repubblica che ha votato un ordine del giorno unitario, firmato da tutti i gruppi parlamentari (Pdl, Lega nord, Pd, Idv e Udc-autonomie) e con il parere favorevole del governo. Soddisfazione al termine della votazione a nome della presidenza del Senato è stata espressa in aula dal vicepresidente Vannino Chiti, per il quale il voto unitario «ha un grande valore, non soltanto simbolico». L'odg, ha proseguito Chiti, «esprime la nostra condivisione su obiettivi fondamentali: la libertà religiosa, che è parte integrante della libertà che non ha aggettivi, il no ad ogni persecuzione, la condanna delle persecuzioni che stanno colpendo i cristiani in alcune aree del mondo, e la richiesta non soltanto di un impegno al nostro governo ma anche all'Unione europea per un ruolo incisivo». La recente presentazione del Rapporto da parte dell'associazione «Aiuto alla Chiesa che soffre» sulle violazioni della libertà religiosa nel mondo e le parole di Benedetto XVI in proposito " citate, tra l'altro, nella premessa dell'odg " ha dunque colto nel senso. E fortemente scosso dalla denuncia e dalle notizie che provenivano dall'Asia, il Senato ha ritenuto opportuno mandare un chiaro segnale al governo che, a sua volta, potrà farsi forte a livello bilaterale e multilaterale di un atto parlamentare e politico di così forte rilevanza. Un documento impegnativo, quello approvato ieri, dato che si chiede esplicitamente all'esecutivo di considerare prioritaria la questione del rispetto della libertà religiosa nei rapporti con gli altri Stati. Nel corso del dibattito , il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, primo firmatario del documento unitario, ha detto di considerare molto rilevante la convergenza parlamentare sul tema delle persecuzioni religiose anche di fronte «a un eccessivo silenzio sullo sterminio di cristiani nel mondo. Il gesto del Senato " ha aggiunto " rappresenta una reazione non solo delle istituzioni, ma di tutta la comunità nazionale per evidenziare che il mondo non può più accettare persecuzioni e, meno che mai, massacri condotti nel nome dell'intolleranza religiosa». Albertina Soliani, a nome del Pd, ha chiesto all'Europa di mettersi alla guida di un processo internazionale di promozione di libertà, diritti umani e pace, «perché è nell'Europa e con l'Europa " ha spiegato " che noi possiamo con più forza parlare al mondo e ai Paesi in cui dal fondamentalismo religioso può scaturire la violenza». Paesi emergenti come la Cina e l'India, ha aggiunto, devono sapere «che il loro posto nel mondo non sarà misurato solo sul Pil, ma sui diritti umani e sui valori democratici». Per il governo, il sottosegretario agli affari sociali Eugenia Roccella ha ricordato l'impegno del ministro degli Esteri Frattini nella vicenda delle persecuzioni dei cristiani in India e in Iraq, sottolineando che l'odg approvato «si inserisce nel solco di una politica già tracciata e di preoccupazione e sensibilità condivise».
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