venerdì 9 agosto 2013
​Sempre più numerose le famiglie che vendono i propri gioielli per arrivare a fine mese. E la criminalità organizzata è sempre più interessata a questo mercato: 52 gli arresti operati dalla Guardia di finanza nel 2013. Con il sequestro di 179 chili d'oro e d'argento.
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La crisi economica fa calare il potere d'acquisto dei cittadini e così famiglie e imprese si rivolgono ai “compro oro”, rendendo il settore sempre più appetibile per la criminalità: nel 2013 la  Guardia di Finanza ha arrestato 52 responsabili di traffico di metalli preziosi, vale a dire oltre il 200% in più rispetto all'anno scorso. Sono stati 179 invece i chili di oro e argento sequestrati, con un aumento rispetto al 2012 dell'86%. Complessivamente sono 86 le persone denunciate. ll rapporto Eurispes del 2013, sottolinea la Gdf, evidenzia come il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un compro oro, facendo registrare una vera e propria impennata rispetto all'8,5% registrato l'anno precedente. Questo ha fatto sì che anche la criminalità economica puntasse gli occhi sul settore.Nel corso delle indagini, infatti, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno scoperto diversi metodi utilizzati dallacriminalità: sistemi fraudolenti per esportare l'oro verso aziende estere, che in buona parte non esistevano, per mascherare la vendita in nero del metallo prezioso in Italia; vendita di oro e argento usati non annotati però sull'apposito registro dei beni usati o registrati con quantitativi non corrispondenti a quelli effettivi; esercizio dell'attività di commercio di oro da investimento o per finalità industriali senza avere i requisiti previsti dalla legge.Diverse le operazioni condotte nel corso dell'anno. A Modena, a fine luglio, è stato arrestato un intero nucleo familiare che, attraverso 29 compro oro, ha venduto in tre anni preziosi rubati o provenienti dai campi nomadi. Il materiale, trasformato in lingotti, è stato rivenduto per un guadagno di 32 milioni di euro. Valgono invece 183 milioni l'oro e l'argento commercializzato illecitamente da un'associazione criminale con sede in Svizzerae basi a Napoli e Arezzo. L'indagine, partita nel 2012, ha consentito di sequestrare 86 chilogrammi di oro e ha riguardato 21 persone, finite nel registro degli indagati. Il giorno di Pasqua, invece, è stata fermata una famiglia composta da un 53enne con la moglie e tre figli piccoli: nel doppiofondo dell'auto avevano nascosto 110 chili d'oro.
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