lunedì 11 maggio 2009
Il verdetto sull'incidente, che nel 2005 costò la vita a 17 persone, emesso poco fa dal Gup di Bologna Andrea Scarpa. Tra gli imputati dirigenti nazionali e locali delle ferrovie, compreso l'attuale amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti.
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Tutti assolti per non aver commesso il fatto i 10 imputati per il disastro di Crevalcore (Bologna), che il 7 gennaio 2005, a causa dello scontro fra due treni, causò la morte di 17 persone e decine di feriti. Questo il verdetto emesso poco fa dal Gup di Bologna, Andrea Scarpa, nel giudizio abbreviato che vedeva imputati dieci tra dirigenti nazionali e locali delle ferrovie, compreso l'attuale amministratore delegato delle FS Mauro Moretti, all'epoca ad di Rete Ferroviaria Italiana.Le accuse. La sentenza del gup di Bologna è stata emessa dopo che, il 12 febbraio scorso, il pm della procura felsinea Enrico Cieri aveva chiesto l'assoluzione per tutti e dieci gli imputati tra cui, oltre a Mauro Moretti, figuravano anche Michele Mario Elia, ex direttore tecnico di Rfi e attualmente amministratore delegato, Giancarlo Paganelli, dirigente di movimento, e sette dirigenti locali. Le accuse per le quali sono stati assolti con formula piena tutti e dieci gli imputati erano quelle di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. L'inchiesta sul disastro di Crevalcore, condotta dal pm Cieri e dall'allora procuratore di Bologna Enrico Di Nicola, si è basata su cinque consulenze tecniche, una delle quali aveva riscontrato che a provocare sulla linea Bologna-Verona lo scontro tra un treno interregionale e un merci fu un errore umano, cioè il mancato rispetto del segnale rosso da parte del macchinista. L'inchiesta si era conclusa con richieste di archiviazione per Moretti, Elia e Paganelli (i tre dirigenti nazionali) ma il gip Rita Zaccariello aveva deciso una imputazione coatta. Le reazioni. La sentenza di oggi è stata accolta con soddisfazione dal legale di Moretti, l'avvocato Armando D'Apote: "Secondo me - ha detto - le ferrovie italiane, le più sicure al mondo nonostante la tragedia di Crevalcore, meritavano questo". Il legale che assiste l'unica parte civile, cioè il sindacato dei macchinisti Orsa, Desi Bruno, ha preannunciato che probabilmente la sentenza verrà impugnata con un sollecito, entro novanta giorni, alla procura generale. "Siamo molto delusi - ha lamentato l'avvocato Bruno - evidentemente la colpa è solo del macchinista che non ha osservato il segnale. La consideriamo una sentenza assolutamente riduttiva rispetto a quella che è la realtà processuale ed extraprocessuale. Crediamo - ha concluso il legale - che ci sia stata una sottovalutazione molto forte di tutto l'aspetto sicurezza". Delusione è stata espressa anche da una decina di macchinisti che, per tutta la giornata, avevano aspettato fuori dalla procura di Bologna la sentenza del Gup. Alcuni macchinisti indossavano dei cartelli a forma di bara con i nomi delle vittime del disastro di Crevalcore.
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