giovedì 28 giugno 2018
Due denunce al giorno: è la media registrata dall'Autorità nazionale anticorruzione, che questa mattina ha presentato il rapporto dei primi cinque mesi del 2018
Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone (Ansa)

Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone (Ansa)

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Non è vero che in Italia «tutti si fanno gli affari propri» e che la cura del bene comune è lasciata a pochi volenterosi. Nel Paese cresce una coscienza civica importante, testimoniata anche dai dati dell'Autorità nazionale anticorruzione sull'attività del cosiddetto Whistleblowing, cioè del dipendente, pubblico o privato, che segnala attività illecite, sul luogo di lavoro, di cui sia venuto a conoscenza.

Segnalazioni raddoppiate

Nei primi cinque mesi del 2018, i fascicoli aperti dall'Anac sono stati 334, mentre erano stati 364 in tutto il 2017, 174 nel 2016 e 125 nel 2015. In media, quindi, tra gennaio e maggio di quest'anno, sono state presentate due denunce al giorno riguardanti attività illecite. Nel 56,3% dei casi, il Whistleblower, che letteralmente significa “soffiatore di fischietto”, è un dipendente pubblico, mentre nel 12,3% è un dirigente pubblico. E pubblico è anche il settore dove avviene il 90% delle segnalazioni.

Più casi in Regioni ed enti locali

Chi segnala lavora prevalentemente nelle Regioni o negli enti locali (36,2% dei casi). A seguire, altre amministrazioni (ministeri, enti, autorità portuali) 17%, istituzioni scolastiche (università, conservatori, licei) 16,8%, aziende sanitarie e ospedaliere (15%). Da inizio anno, Anac ha già inviato 16 segnalazioni alla competente Procura della Repubblica per fatti di rilievo penale, 10 alla Corte dei conti
(sussistenza di danno erariale), 15 all'Ispettorato della Funzione pubblica. Il 42,8% delle segnalazioni sono state effettuate al Sud, il 32,3% al Nord, il 21,8% al Centro, meno dell'1% dall'estero (2,4% non indicato).

«Segno che aumenta l'anticorruzione»

«L'incremento delle segnalazioni - spiega il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone - non significa un aumento della corruzione, ma al contrario è il segnale dell'aumento dell'anticorruzione e significa che le persone non girano più la testa dall'altra parte». Proprio per favorire questa rinnovata cultura della legalità, l'Anac, in collaborazione con il Miur, ha lanciato un concorso tra le scuole superiori, per trovare un corrispettivo italiano di Whistleblowing. Perché è la “parola” che definisce e favorisce la diffusione del “comportamento”: se sappiamo come chiamarlo, allora possiamo farlo. Sempre di più.

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