giovedì 13 aprile 2023
Presentato il piano del Consorzio Elis per abbattere la quota di Neet. Calderone: «Entro il 2025 riportare al lavoro tre milioni di persone». Urso: «Un liceo dei Made in Italy in ogni distretto»
Allievi del corso di formazione per posatori di fibra ottica

Allievi del corso di formazione per posatori di fibra ottica

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Offrire ai giovani tra i 16 e i 30 anni l'opportunità di orientarsi nella scelta dello studio e della professione. È l'obiettivo di Distretto Italia, l'ambizioso progetto del Consorzio Elis, che, attraverso quattro Scuole dei mestieri, punta a formare 10mila nuovi tecnici da inserire in azienda. L'iniziativa, presentata oggi nel corso dell'evento “Insieme diventiamo futuro”, prevede l'attivazione di corsi per posatori di fibra ottica, responsabili di cantiere e impiantisti elettrici - che saranno avviati al lavoro al termine di cinque settimane di formazione - e il corso per programmatori software, della durata di venti settimane. I corsi saranno organizzati su tutto il territorio nazionale ed è già possibile candidarsi sulla piattaforma digitale www.distrettoitalia.elis.org.

«Al centro del progetto c'è la riscoperta delle professioni tecniche», si legge in una nota del Consorzio Elis. Che coinvolge scuole e istituti tecnici su tutto il territorio nazionale e vede la partecipazione di 34 soggetti tra imprese, agenzie del lavoro e altri enti: Autostrade per l’Italia (Gruppo che presiede il semestre di progetto del Consorzio), A2A, Acciaierie d’Italia, Adecco, Bain & Company, BNL BNP Paribas, Boston Consulting Group, Cisco, Confimprese, Enel, Engineering, Eni Corporate University, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, FMTS Group, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Generali Italia, Gi Group, Gruppo FNM, Made in Genesi, ManpowerGroup, Milano Serravalle – Milano Tangenziali, OpenEconomics, Open Fiber, Orienta, Poste Italiane, Randstad, SITE Spa, Skuola.net, Soft Strategy, Synergie, TIM, Trenord e Umana.

Tra gli obiettivi di Distretto Italia, anche il contrasto al fenomeno dei Neet, tre milioni di giovani tra i 15 e i 34 anni, che non studiano e non lavorano. Il dato italiano è il più alto in Europa (23,1% rispetto a una media Ue del 13,1%).

«Entro il 2025 dobbiamo riportare al lavoro tre milioni di persone», ha annunciato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervenuta all'iniziativa di lancio di Distretto Italia. «Vogliamo formare 800mila persone, in particolare donne e giovani, e 300mila di questi devono avere una formazione in materia di innovazione e transizione digitale», ha aggiunto Calderone. «Dobbiamo rivolgerci ai 3 milioni di giovani che non lavorano per formarli - ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy, Adolfo Urso -. Dobbiamo anche fare quella rivoluzione culturale per riportare le persone ai lavori manuali e creative. Per questo nel provvedimento per il Made in Italy vi sono aspetti legati alla formazione. Per questo vorremmo che in ogni distretto produttivo italiano ci sia il liceo del made in Italy».

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