Il corteo della memoria si è fermato per rendere onore alla memoria dell'agente di Polizia Calogero Zucchetto assassinato trent'anni fa all'angolo di via Notarbartolo e Viale della Libertà. Dal corteo di è levata in coro la richiesta agli abitanti della zona di esporre ai balconi delle lenzuola bianche. Tempo pochi minuti molte donne si sono affacciate srotolando i teli bianchi dai balconi in onore della memoria delle vittime della mafia."Bisogna testimoniare la legalità e farlo con i giovani ha un valore ancora più forte". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. "Io credo - ha aggiunto Boldrini - che la mafia si combatta con la memoria ma anche riuscendo a dare seguito a quella che era stata l'intuizione di Giovanni Falcone, cioé di sequestrare i beni della mafia e utilizzarli per qualcosa di utile. Occorre investire quindi di più sul riutilizzo di questi beni e creare lavoro perché il lavoro è l'unico vero antidoto alla criminalità organizzata"."Ho voluto essere presente come ministro delle politiche Giovanili perché la mafia in Sicilia limita i ragazzi nella libertà di sceltà per il loro futuro". Così il ministro per le Pari Opportunità, Josefa Idem, ha spiegato la sua decisione di partecipare al corteo. "Sono presente - ha aggiunto - per dare un primo segnale visibile di questa mia delega. Faccio una full immersion in un evento che coinvolge tantissimi ragazzi. Un evento - ha proseguito - che rimane impresso così come rimane impresso il messaggio che si vuole dare, visibile in ogni centimetro di questo evento".Le Navi della legalità hanno portato a Palermo - per il XXI anniversario della strage di Capaci - circa 3mila tra studenti e professori, accolti da una folla di giovani palermitani. ''Abbiamo vinto la sfida del meteo, siamo qui insieme a voi''. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha salutato così i ragazzi siciliani che hanno accolto con uno sventolio di bandierine tricolore e con le note dell'Inno di Mameli i coetanei arrivati da tutta Italia nel capoluogo. Grasso ha deposto una corona di fiori nel reparto scorte della Polizia di Stato, all'interno della caserma Lungaro a Palermo per commemorare gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, morti nella strage di Capaci del '92 assieme al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo. In onore dei caduti e' stato osservato un minuto di silenzio. Alla cerimonia presenti i vertici della Polizia di Stato, a cominciare da Alessandro Marangoni, il prefetto Umberto Postiglione, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della Provincia Giovanni Avanti e altre autorità.Giunto all'aula bunker, Grasso è stato ricevuto dalla sorella del giudice Falcone, Maria, e ai giornalisti che gli chiedevano se da presidente del Senato fosse diversa la partecipazione a questa iniziativa annuale, Grasso ha risposto: "é la stessa emozione di sempre. La mia nuova funzione non può cambiarla". Grasso ha poi sottolineato l'importanza per i giovani della partecipazione alle celebrazioni del 23 maggio. "Sono ormai 21 anni che i giovani vengono a Palermo per questa iniziativa - ha sottolineato Grasso - e mi capita di incontrare giovani ormai laureati che mi dicono come questa giornata abbia lasciato loro un segno indelebile".
"Ritengo inappropriato sostenere che proposte legislative di contrasto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio possano essere considerate divisive. L'unica divisione possibile nel contrasto alla corruzione è quella tra gli onesti e i corrotti". Lo ha detto il presidente del Senato Grasso a Palermo: "Lo Stato deve essere e apparire forte, serio e credibile, rigoroso con coloro che lo contrastano, affidabile con i cittadini onesti"."Nulla che vada nel senso della legalità è divisivo. Dobbiamo cercare di fare il meglio per il Paese". Lo ha detto, a Palermo, il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri condividendo le affermazioni del presidente Grasso.Maria Falcone, sorella del magistrato vittima della strage di Capaci, tiene a precisare di avere "sempre avuto fiducia nei magistrati", essendo però consapevole che loro hanno bisogno di avere riscontri giudiziari nelle loro indagini e che quindi non possono cercare un'astratta verità. "Io spero - ha quindi aggiunto Maria Falcone - che presto ci sia qualcuno che ci dica tutta la verità. Anche Toto Riina, chissà...".
"L'intuizione fondamentale che ebbe Giovanni Falcone fu quella che per colpire realmente i mafiosi occorresse aggredire i loro soldi ed oggi le sue idee sono leggi dello Stato che hanno dato straordinari risultati". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Uno Mattina, ricorda il magistrato nell'anniversario della strage di Capaci."L'Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia. La battaglia e l'esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero i loro frutti". È quanto sottolinea il presidente Giorgio Napolitano in un messaggio inviato a Maria Falcone.