lunedì 29 gennaio 2024
Via libera all'intesa per la costruzione di due centri per rifugiati sul territorio del Paese balcanico. Esulta Fdi: «Sinistra smentita»
Il premier albanese Edi Rama con Giorgia Meloni

Il premier albanese Edi Rama con Giorgia Meloni - Ansa

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La Corte Costituzionale dell'Albania ha convalidato l'accordo con l'Italia per la costruzione di due centri di accoglienza nel Paese balcanico. Per i giudici l'intesa tra Tirana e Roma «non lede l'integrità territoriale dell'Albania», si legge nel comunicato stampa dell'organo albanese, che ha ignorato le critiche di alcune Ong locali e dell'opposizione interna contro l'apertura delle strutture (in grado di ospitare circa 3mila persone). È l'epilogo di una vicenda iniziata il 6 novembre scorso, quando la stessa Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso di 30 deputati del Partito democratico albanese, aveva sospeso la ratifica del protocollo sul trasferimento dei rifugiati stipulato tra il premier albanese Edi Rama e Giorgia Meloni. A seguiro della sentenza dei magistrati (5 a favore e 4 contro) il patto dovrà ora passare al vaglio del parlamento.

Con la decisione di oggi «svanisce l'ultimo sogno dell'opposizione - commenta in un comunicato il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato - che ci ha tenuti inchiodati alle sedie in commissione Affari Costituzionali, notte e giorno, sperando che l'intesa non prendesse forma. Al contrario, la Corte albanese ci dà ragione confermando che il Governo Meloni è sulla strada giusta». «La sinistra nostrana, che in questi giorni si era affannata a chiedere di fermare l'iter parlamentare di approvazione del trattato sull'assunto, falso, che la Corte Costituzionale albanese ne avrebbe sancito l'incostituzionalità, è stata smentita ancora una volta dalla storia», esulta la responsabile nazionale immigrazione del partito della premier, Sara Kelany.




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