giovedì 31 marzo 2016
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È arrivata una nuova condanna a 23 anni per Alexander Boettcher. Il giovane broker, già in carcere per l’aggressione a Pietro Barbini (condannato in primo grado a 14 anni) è accusato di associazione a delinquere e lesioni gravissime per l’aggressione con l’acido a Stefano Savi, sfigurato sotto casa in via Quarto Cagnino a Milano la notte tra il 1 e il 2 novembre 2014 e per il blitz non riuscito contro il fotografo Giuliano Carparelli, che si è salvato aprendo un ombrello. I giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltà, ma hanno interdetto Boettcher in perpetuo dai pubblici uffici e lo hanno anche condannato a 3 anni di libertà vigilata una volta scontata la pena. Il broker dovrà anche pagare 1,2 milioni di euro a Savi a titolo di provvisionale e 60 mila euro ai genitori e al fratello del ragazzo. La provvisionale per Carparelli è invece di 50 mila euro e di 10 mila quella per Antonio Margarito, che nel maggio del 2014 Martina Levato ha tentato di evirare. «È molto provato » ha commentato il legale di Boettcher, che ha preferito non entrare in aula durante la lettura della sentenza per evitare flash e telecamere. «In due ore cosa ti aspetti? È una sentenza già scritta, ma io sono innocente e continuerò a lottare anche in appello» è stato il suo commento, prima di essere riportato in carcere a San Vittore. La mamma, Patrizia Ravasi, invece, è scoppiata in lacrime disperata e, per evitare i giornalisti, è stata scortata dai carabinieri verso un’uscita secondaria del Tribunale. «Spero che Boettcher non esca più», è stata la reazione di Stefano Savi, con il viso quasi cancellato dal liquido corrosivo e con danni permanenti alla vista, all’udito e all’olfatto. E per rimediare ai danni provocati dall’acido, che lo hanno obbligato a lasciare gli studi in Economia alla Bicocca ad un passo dalla laurea, ha già subito 16 operazioni e a maggio e settembre dovrà tornare nuovamente sotto i ferri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano CONDANNATO. Alexander Boettcher
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