venerdì 10 dicembre 2021
La costruzione della Cattedrale di Maria Regina d'Arabia cominciò nel 2014, dopo la donazione del terreno da parte del re del Bahrein che l'ha inaugurata. Il cardinale Tagle l'ha consacrata.
Un'immagine della cattedrale a lavori quasi ultimati

Un'immagine della cattedrale a lavori quasi ultimati - Dalla relazione degli architetti progettisti, sul sito web della cattedrale http://www.bahraincathedral.org/wp-content/uploads/2021/sept/report_sept_2021.pdf

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Oggi, 10 dicembre, il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha consacrato ad Awali in Bahrein la cattedrale dedicata a Maria regina d'Arabia. La piccola comunità cattolica del regno del Bahrein, circa 80mila battezzati, ha finalmente il suo punto di riferimento. Si tratta della più grande chiesa cattolica della penisola araba; una prima cattedrale, dedicata alla Sacra famiglia nel deserto, fu costruita dal 1956 al 1961 a Madinat al-Kuwait, sempre appartenente al vicariato apostolico che comprende Bahrein, Kuwait e, formalmente, Arabia Saudita.

Il Bahrein è uno dei pochi paesi musulmani della penisola arabica ad avere una popolazione cristiana locale, in particolare cattolica romana, dal 1930. Si tratta principalmente di lavoratori migranti dall'Asia e si annoverano pure gli espatriati dai paesi occidentali; costituiscono attualmente il 10% della popolazione.

Sebbene l'islam sia la religione ufficiale del paese e sia applicata la Shariah (legge islamica), i gruppi cristiani e di altre religioni godono della libertà di culto, al contrario di quanto avviene nella vicina Arabia Saudita. Il Bahrein, che intrattiene relazioni diplomatiche con la Santa Sede, ha mostrato apertura al dialogo interreligioso: qui fu presentato lo storico Documento sulla fratellanza umana per la pace nel mondo e la vita insieme, firmato ad Abu Dhabi da papa Francesco e dallo sceicco Ahmed el-Tayeb, Grande imam di Al-Azhar, il 4 febbraio 2019. D’altronde, colei che per i cattolici è la Madre di Dio è riconosciuta dai musulmani come madre del grande profeta Isa. Recita il Corano: «Gli angeli dissero: “O Maryam, Allah ti ha eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte”» (Sura ali-Imran, 3:42).

Il re Hamad bin Isa al-Khalifa ha inaugurato l’edificio sacro. Fu lui a donare già dal 2013 un terreno di 9.000 metri quadrati alla comunità cattolica perché potesse costruire una chiesa e la posa della prima pietra risale al 31 maggio 2014. Il progetto fu sostenuto con entusiasmo dall'allora vicario apostolico Camillo Ballin, deceduto lo scorso anno. Anche Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) International, sempre molto attenta alle condizioni dei cristiani in minoranza, è intervenuta nelle diverse tappe della costruzione, considerata un grande passo avanti nel dialogo e al tempo stesso una testimonianza del numero sempre crescente di cattolici nella regione.

«Ringraziamo il Signore per il dono della cattedrale di Nostra signora d'Arabia, segno vivente della sollecitudine del Signore per il suo gregge. Il Santo padre, papa Francesco, e la comunità cattolica in Bahrain ringraziano Sua Maestà il Re Hamad bin Isa al Khalifa per il fatto di aver mantenuto la tradizione della famiglia reale nel sostegno offerto alla Chiesa cattolica e per aver donato la terra su cui sorge questa chiesa». Con queste parole di ringraziamento, rivolte al Re del Bahrain, il cardinale Luis Antonio Tagle ha introdotto l'omelia durante la messa di consacrazione.

Alla celebrazione hanno preso parte tra gli altri anche il vescovo cappuccino Paul Hinder, amministratore del Vicariato apostolico dell'Arabia del Nord, e l'arcivescovo Eugene Martin Nugent, nunzio apostolico in Kuwait e Qatar, insieme a una discreta moltitudine di fedeli, accorsi alla liturgia di dedicazione nella cattedrale nel rispetto delle disposizioni sanitarie.

Nell'introduzione della sua omelia, il cardinale ha ricordato con gratitudine anche il vescovo Camillo Ballin che iniziò questo progetto e ha ringraziato gli architetti, i costruttori, gli operai, gli artisti e i «tanti benefattori» che hanno contribuito a erigere la nuova chiesa in terra bahrainita. «Il Vicario apostolico in Arabia, Camillo Ballin, l'ha pensata come un punto di riferimento per tutto il Golfo Persico. Dobbiamo tenere presente che la presenza cattolica è importante e rappresenta una forte identità religiosa», ha detto l'architetto Mattia Del Prete.

Una descrizione virtuale dell'edificio è disponibile sul sito web della cattedrale, la quale può contenere più di 2.300 persone, anche se alla cerimonia parteciperà solo un piccolo gruppo di fedeli a causa della profilassi sanitaria. Ci sono due cappelle maggiori e altrettante grandi sale, più appositi spazi per le confessioni. La forma ottagonale richiama il significato escatologico e guglie ricordano le torri a vento delle case sulla costa del Golfo. La struttura rimanda a una tenda e vuole ricordare quella nella quale, secondo l'Antico Testamento, Mosè incontrò il suo popolo.

Il complesso della cattedrale non solo diventerà un luogo di culto di riferimento per la comunità cattolica della regione, ma anche la sede della curia vescovile. Ospiterà una casa di accoglienza e un centro di formazione. Una delle sue caratteristiche principali è una statua policroma di Nostra Signora d'Arabia posta all'interno.

La consacrazione della cattedrale acquista rilievo anche alla luce del recente messaggio con cui re Ahmed bin Isa ha ufficialmente invitato papa Francesco a visitare il Bahrein. L’invito ufficiale è stato consegnato al Pontefice dallo sheikh Khalid bin Ahmed bin Mohammed al-Khalifa, consigliere di sua Maestà per gli affari diplomatici, lo scorso 25 novembre in Vaticano. Durante la visita, l’inviato del monarca bahrainita ha trasmesso al Papa anche saluti e auguri di buona salute inviati da re Ahmad, insieme al suo «apprezzamento per il ruolo fondamentale e di primo piano svolto dal Papa nello stabilire e promuovere il dialogo interreligioso e la comprensione tra le varie culture e civiltà, nonché nel diffondere i valori della fratellanza umana e della convivenza tra tutti».

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