venerdì 20 maggio 2011
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Sarà presto trasferito in un altro carcere don Riccardo Seppia, il parroco genovese arrestato per pedofilia una settimana fa. Il sacerdote, confermano fonti interne al carcere di Marassi dove è rinchiuso da venerdì scorso, si sente minacciato dagli altri detenuti e, nonostante sia in isolamento e guardato a vista, ha paura per la propria incolumità. Ha fatto domanda di trasferimento. L'Amministrazione carceraria l'ha accolta e oggi pomeriggio sarà nota la destinazione, certamente fuori Genova. CONFESSIONE-CHOC DI UN RAGAZZINO«Sì, ho avuto rapporti con don Riccardo in cambio di cocaina». Uno dei ragazzini contattati da don Riccardo Seppia avrebbe ammesso tutto, confermando le accuse formulate dai magistrati di Milano nei confronti dell’ex parroco della chiesa genovese di Santo Spirito arrestato per pedofilia e cessione di stupefacenti venerdì scorso. Dalle indagini emerge, inoltre, che il prete avrebbe incontrato diversi ragazzini non solo a Genova, ma anche in appartamenti a Milano, "prestati" da complici compiacenti. Sempre ieri pomeriggio è stato anche arrestato Emanuele Alfano l’ex seminarista di 40 amico e confidente di don Riccardo Seppia. Le accuse a suo carico sono induzione alla prostituzione minorile continuata e favoreggiamento della prostituzione minorile. È stato fermato mentre si stava imbarcando su una nave MSC dove avrebbe fatto il croupier nel casinò di bordo. Secondo quanto si è appreso, Alfano ha frequentato nel seminario di Genova solo l’anno propedeutico di discernimento, tra il 2006 ed il 2007, senza neppure iniziare gli studi teologici. Come ha spiegato il rettore del seminario, monsignor Cavallero, al termine dell’anno di prova, «è stato riconosciuto non idoneo per intraprendere il cammino del sacerdozio». Secondo l’identikit tracciato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano Maria Vicidomini, don Seppia «si sentiva al di sopra di ogni sospetto», ossessionato dal desiderio di avere rapporti con «bambini». Dai tre personal computer sequestrati a don Seppia, potrebbero anche arrivare le prove per un altro capo di accusa: induzione.
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