lunedì 31 luglio 2017
Per tremila euro la ragazza è arrivata a Castel Volturno, dopo aver attraversato il Mediterraneo su un barcone. Due nigeriani arrestati
Comprata in Nigeria e poi fatta prostituire in Italia
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Era stata comprata per tremila euro, ingannata da un mercante di esseri umani che le aveva promesso un matrimonio in Italia con un suo connazionale. Pensava di aver finito di soffrire, sperava in una vita felice, invece è stata costretta a prostituirsi proprio dall'uomo che diceva di volerla sposare. L'odissea di una nigeriana di 32 anni è finalmente terminata ieri a Castelvolturno (Caserta), con l'arresto di due persone dell'organizzazione che l'aveva irretita, minacciata, rinchiusa per due mesi in un ghetto in Libia e, una volta arrivata in Italia, costretta a vendersi lungo la statale Domiziana.

La storia di questa ragazza è simile a quella di tante altre del suo Paese. Per giungere nel centro di accoglienza di Martina Franca ha attraversato l'inferno del deserto libico e del Mediterraneo, stipata in un barcone della morte: più di quattromila chilometri percorsi da Kanu, in Nigeria, fino alla cittadina del Casertano dove ieri due dei suoi aguzzini sono finiti in galera: si tratta di un uomo e una donna, entrambi nigeriani trentaduenni, accusati dei reati di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù con la finalità dello sfruttamento della prostituzione.

I carabinieri sono intervenuti dopo accurate indagini svolte anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali e la collaborazione della stessa vittima. La coppia aveva più volte messo in atto la compravendita di giovani nigeriane da far prostituire alle quali chiedeva, «per riscattare» la loro libertà, somme fino a 25 mila euro. Oltre al pagamento del «debito», le ragazze vittime della tratta erano costrette a versare 100 euro al mese per l'affitto della stanza dove vivevano e 200 euro per il cibo.

L'inchiesta giudiziaria è stata coordinata dalla procura distrettuale Antimafia di Napoli. Non è escluso che nei prossimi giorni altre persone appartenenti alla banda criminale finiscano in carcere.

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