lunedì 24 luglio 2023
Il ministro Musumeci a Catania per il black-out elettrico: siamo stati refrattari sul cambiamento climatico, prendere atto. Domani nuovo vertice al dicastero del Lavoro tra Calderone e parti sociali
Turisti si rinfrescano nelle fontane di Roma

Turisti si rinfrescano nelle fontane di Roma - Fotogramma

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Negare non ha più senso. O meglio, non ha più senso pensare che quanto sta accadendo al Sud e in tutta Italia sul clima sia solo "un fatto contingente". A dirlo è il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, a conclusione di un incontro in prefettura a Catania sulle interruzioni di energia elettrica e la conseguente mancanza d'acqua che sta mandando in enorme difficoltà la città.

L'emergenza energia elettrica dovuta al caldo "non riguarda soltanto Catania, ma tutto il Paese", perché "parliamo da tempo di cambiamento climatico e siamo stati un poco refrattari, convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente", e, invece, "la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e di questo dobbiamo prendere atto", spiega Musumeci.

Parole importanti perché aprono a un cambio di linea nell'esecutivo. O perlomeno confermano che le opinioni con cui inizialmente è stato affrontato il caldo torrido stanno cambiando nel cuore del governo, specie ora che il Paese è spaccato in due tra picchi di temperatura al Sud e tempeste al Nord. Il ministro conferma che per Catania ci vorranno almeno 48 ore per tornare alla normalità. "Poi bisognerà lavorare perché non accada più", afferma.

Netta la differenza con le parole d'ordine e i silenzi dei primi giorni di crisi climatica, tendenti a ridimensionare quanto stava accadendo. Ancora nei giorni scorsi, a destra si ironizzava sulla proposta del leader dei Verdi Angelo Bonelli di inserire un reato di negazionismo climatico. All'Europarlamento, poi, le forze di governo hanno più volte votato contro provvedimenti finalizzati a sostenere la transizione ecologica per frenare i cambiamenti climatici. E poco più di 10 giorni fa la premier Meloni, al Congresso degli spagnoli di Vox, diceva che la destra europea doveva fare fronte comune contro i "fondamentalisti" dell'ambiente. Recente è anche il botta e risposta con il ministro della Salute tedesco che, in vacanza in Italia, reputava il Paese impreparato ai cambiamenti climatici.

Musumeci, invece, ritiene che bisogna "prendere atto". E lo fa alla vigilia di un nuovo incontro tra la ministra del Lavoro Marina Calderone e le parti sociali su possibili provvedimenti a tutela dei lavoratori. Il freddo iniziale su una simile iniziativa è stato rotto proprio da sindacati e Confindustria, che hanno iniziato a chiedere con forza interventi al governo in stile-Covid, come una Cig speciale legata al caldo e lo smart working. Ore di riflessione nell'esecutivo se assecondare queste richieste e con quali strumenti legislativi, se con un decreto o con protocolli aziende-sindacati. La consapevolezza che si affaccia, attraverso Musumeci, è che però non si possa più ridimensionare e che bisogna prepararsi ad altri fenomeni inediti.

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