È partita oggi quella che il Codacons, promotore dell'iniziativa, definisce la più grande class action pubblica mai avviata in Italia. Al centro il mondo dell'istruzione, rappresentato dai precari della scuola e dai professori universitari a contratto, che dichiarano guerra allo Stato Italiano allo scopo di far valere i propri diritti. Il primo passo di questa mega-azione collettiva è stata la notifica oggi di una diffida ai ministri della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, con la quale 40mila precari della scuola chiedono la stabilizzazione della propria posizione lavorativa, e 30mila euro ciascuno di risarcimento per le mancate retribuzioni corrisposte e per i danni subiti.Analoga diffida è stata presentata per conto di circa 12mila professori universitari a contratto, operanti nelle facoltà di tutta Italia. "Si tratta di una categoria nata nel 1998 per volere dell'allora ministro dell'Università Luigi Berlinguer, e che, pur avendo compiti e mole lavorativa del tutto identica ai docenti interni, riceve sottolinea il Codacons - un trattamento economico da fame, che si aggira sui 4 euro l'ora, la metà di una colf!! Questi insegnanti, inoltre, sono del tutto privi di copertura previdenziale e assistenziale. La diffida punta a ottenere il ripristino della legalità con conseguente riconoscimento in favore dei professori a contratto sia del rapporto di impiego a tempo indeterminato sia della giusta retribuzione relativa, del trattamento previdenziale e assistenziale, oltre al pagamento delle differenze retributive già maturate negli ultimi 5 anni".La class action avviata dal Codacons, che a breve approderà al Tar, poggia le sue basi sulle leggi comunitarie in materia di contratti a termine, da anni disapplicate dallo Stato Italiano, ed è avvalorata da numerose sentenze dei tribunali di tutta Italia, che riconoscono i diritti degli insegnanti. L'ultima, in ordine di tempo, la sentenza del Tribunale di Genova, che ha condannato il Ministero dell'istruzione a risarcire 15 docenti precari, per il mancato rispetto delle direttive europee che obbligano gli stati membri a limitare il ricorso ai contratti a termine. "La strada per il risarcimento dei danni e per la stabilizzazione del proprio ruolo lavorativo è oramai aperta", afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi, invitando i docenti precari e i professori a contratto ad aderire all'azione collettiva.