martedì 24 giugno 2014
​La famiglia nelle ultime ore del tifoso in coma: «Chi può pregare preghi per la sua salute. Evitare ogni forma di violenza».  Il trentenne ferito alla vigilia della finale di Coppa Italia.
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"Siamo molto infastiditi dalle false notizie sulla morte di Ciro. Il suo cuore batte ancora anche se è in coma profondo, quindi, chi può pregare preghi per la sua salute. Non sappiamo cosa accadrà nelle prossime ore, ma ci sentiamo di fare un appello ad evitare ogni forma di violenza nel nome e nel rispetto di Ciro Esposito". È quanto fa sapere la famiglia di Ciro Esposito - affidandosi a una nota - il ragazzo ferito in una rissa prima della finale di Coppa Italia a Roma fra Fiorentina a Napoli dello scorso 3 maggio, conclusa con il ferimento a colpi di pistola del giovane napoletano ricoverato al Policlinico Gemelli. La notizia dell'aggravarsi delle condizioni del 30enne di Scampia era giunta veloce via Facebook a Napoli anche grazie ai gruppi sul social network a lui dedicati. Ciro Esposito ha subito diverse operazioni, e, dopo miglioramenti iniziali delle sue condizioni, sono insorte complicanze. Il tifoso napoletano è stato colpito dal proiettile sparato dall'ultrà Gastone, cioè Daniele De Santis, in viale Tor Quinto, durante tafferugli tra tifoserie avversarie. De Santis è stato arrestato. Ciro lavorava nell'autolavaggio di famiglia insieme ai fratelli Pasquale e Michele. Fonti mediche del policlinico Gemelli di Roma, dove il trentunenne è stato ricoverato a lungo fanno sapere che la crisi odierna subita dal ragazzo ha provocato un'insufficienza multiorgano, subentrata in un quadro clinico già particolarmente fragile. Nel centro di rianimazione dell'ospedale romano, al capezzale del tifoso sono arrivati la madre, Antonella Leardi, e un sacerdote, chiamato per impartire al giovane l'estrema unzione. Il ragazzo è in condizioni gravissime e viene tenuto in vita solo dalle macchine. Niente maxischermo nella villa comunale di Scampia, come programmato dal Comune per la visione delle partite dell'Italia ai Mondiali. A Napoli c'è atmosfera di grande preoccupazione per le notizie sull'aggravarsi delle sue condizioni. E sono molte le persone che si sono radunate sotto l'abitazione dei genitori del ragazzo, in preghiera. Srotolato lo striscione "Ciro non mollare" utilizzato già in altre occasioni.
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