giovedì 30 agosto 2012
​Sulla vicenda della miniera di Nuraxi Figus, occupata da cinque giorni da diverse decine di lavoratori, interviene la prefettura di Cagliari: «Siamo attenti sul fatto che la protesta avvenga nei limiti di compatibilità e di sicurezza»
Alcoa, presidio dei lavoratori a Roma
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C'è attesa per il vertice al ministero dello Sviluppo economico sul caso Sulcis. «Speriamo sia decisivo», è l'auspicio che arriva da Giancarlo Sau, delegato Rsu, condiviso dagli altri lavoratori al sesto giorno di occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus (Carbonia Iglesias). Da oggi, a quota 373 metri di profondità, potranno scendere solo i minatori. «C'è stato un guasto a una tubazione - spiega Sau -. La galleria va messa in sicurezza, ci sono trenta centimetri d'acqua che hanno formato una pozza lunga una quarantina di metri. Stiamo già operando con le squadre di emergenza». Sau assicura che «si tratta di ordinaria amministrazione» e che «la falla sarà sistemata nell'arco di poco tempo». Stefano Meletti, l'operaio rientrato in miniera dopo che si era ferito ad un braccio con un coltello, ha puntato il dito contro il sottosegretario Claudio De Vincenti che ieri aveva aperto uno spiraglio dichiarando che «non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre» ma ribadendo che il progetto integrato «non è economicamente sostenibile». «Ci deve dire - ha replicato Meletti - come possiamo restare aperti se il progetto non va avanti. Vogliamo che il governo prenda una posizione precisa, ci stiamo stancando».
Una vicenda, quella della protesta in miniera, seguita con attenzione dalla prefettura di Cagliari: «Siamo attenti sul fatto che la protesta avvenga nei limiti di compatibilità e di sicurezza - è scritto in una nota -, garantiamo i controlli con la polizia mineraria e sappiamo che anche giù c'è chi ci pensa. Non ci sono controparti, siamo tutti dalla stessa parte».
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