venerdì 10 febbraio 2017
Una multa da 3.000 euro per Cédric Herrou: per spirito umanitario ha aiutato decine di migranti ad attraversare illegalmente il confine dall'Italia alla Francia: «Non sono pentito, andrò avanti»
Solo una pena simbolica a Cédric Herrou, l'agricoltore che aiuta i profughi
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Il 10 febbraio Cédric Herrou, agricoltore francese sotto processo per aver aiutato alcuni profughi a passare il confine tra Italia e Francia, è stato condannato solo a una multa di tremila euro con la condizionale. Secondo quanto riportato dalla stampa francese la Procura di Nizza aveva chiesto per lui 8 mesi di carcere.

Herrou che ha 37 anni e coltiva ulivi poco lontano dal confine italiano, in Val Roia, è stato inoltre assolto dalle accuse di aver occupato la struttura dismessa delle ferrovie dello stato e di aver favorito il soggiorno e la circolazione di migranti irregolari in Francia.

Si parla della storia di Cédric Herrou già da diversi mesi soprattutto sulla stampa francese come uno tra i tanti casi di «delitti di solidarietà»: l'uomo è finito sotto processo perché per spirito umanitario e di fraternità ha aiutato più di duecento profughi ad attraversare illegalmente il confine tra Italia e Francia. Quando nell'estate del 2015 la Francia ha chiuso la frontiera con l'Italia non potendo più aiutare le persone a passare il confine Herrou ha cominciato a ospitarli in casa. Nel tempo ha anche accolto – ospitato, rifocillato e curato – decine di eritrei e sudanesi in due camper e quattro tende che si trovavano nel suo giardino. Sempre in quel periodo, spinto dall'angoscia per la sorte di quelle persone, Cédric ha occupato un edificio appartenente alla SNCF, la società ferroviaria francese, a Tenda e lì è riuscito a offrire un alloggio ad altri 50 migranti.
Era stato arrestato per la prima volta ad agosto 2016, perché stava dando un passaggio a un gruppo di migranti, ma ha continuato a trasportarli illegalmente.

Herrou ha dichiarato di essere soddisfatto della sentenza del tribunale di Nizza: «Continuerò ad agire» e ha anche aggiunto di «non essere pentito delle sue azioni»: «Non è sotto la minaccia di un prefetto né per gli insulti di uno o due politici che ci fermeremo. Continueremo perché è necessario continuare».

Alla prima udienza di Herrou, lo scorso 4 gennaio, nel tribunale di Nizza erano presenti circa 300 persone in suo sostegno.

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