mercoledì 25 ottobre 2017
Intervistato dal Giornale Radio Rai: «Ho partecipato ad un'idea che era una follia. Come si può essere soddisfatti o fieri di tanta violenza, tanti omicidi, tanto sangue?»
Battisti: autocritica su lotta armata. «Ma con Torregiani non c'entro»
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"Faccio autocritica sull'uso della lotta armata. Una cosa che non poteva dare risultati per nessuno. Ho partecipato ad un'idea che era una follia". Lo dice Cesare Battisti in un'intervista al Gr1. "L'Italia? Mi manca, sono 40 anni che sono via", aggiunge.
"Qui sono stato adottato da tutti: qui tutti mi vogliono bene", aggiunge parlando all'inviato del Giornale Radio. Battisti condannato all’ergastolo per quattro omicidi in Italia e fuggito all’estero da oltre 40 anni sostiene che "si stanno inventando un personaggio che non esiste. Mi stanno trattando come se fossi uno di quei capi che oggi dovrebbero avere 80 anni. E anche cosi’, non c’e’ stata tutta questa violenza che loro dicono". I tribunali l’hanno condannato... "Io ho una lunga relazione con Alberto Torregiani... Ci siamo scritti per anni, l’ho aiutato a scrivere un libro. Io ho lettere di Alberto Torregiani dove lui dice, testualmente, che non ha nessun dubbio sul fatto che non ho nulla a che vedere con la morte del padre". Ma su queste ultime dichiarazioni è intervenuto proprio Alberto Torreggiani, costretto sulla sedia a rotelle proprio a causa dell'agguato teso al padre, un gioielliere rapinato dalla formazione eversiva di Battisti. "Certo che penso che non sia stato lui a uccidere materialmente mio padre, non lo dico io, lo dicono gli atti processuali. Ma lui fu tra quelli che progettarono gli attentati, anzi, quando il gruppo terrorista si spaccò proprio sull'opportunità di uccidere mio padre, lui insistette. Certo che è responsabile".

Nel corso dell'intervista in Brasile Battisti ha risposto così alla domanda sul suo eventuale pentimento: "Come si può essere soddisfatti o fieri di tanta violenza, tanti omicidi, tanto sangue? Da una parte che dall’altra. Certo che ho compassione per le vittime. Io ho 62 anni, ho moglie e figli, già sono anche nonno. Fortunatamente sono uscito prima che iniziassero gli omicidi nel mio gruppo". E ancora: "Faccio autocritica sull’uso della lotta armata perché è stato un suicidio, non poteva portare risultati buoni per nessuno". Battisti si dice pentito anche della partecipazione al gruppo terroristico: "Anche indirettamente ho partecipato a delle idee che hanno portato a una follia a un delirio a una via senza uscita".


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