lunedì 8 novembre 2021
Da martedì riapre al pubblico. Il complesso è tornato di proprietà dello Stato dopo la querelle giudiziaria con una associazione di stampo sovranista che a suo tempo ne aveva ottenuto la gestione
La Certosa di Trisulti

La Certosa di Trisulti - Wikimedia

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Da domani, martedì 9 novembre, riapre i battenti la Certosa di Trisulti, lo storico complesso artistico, storico e religioso in provincia di Frosinone, tornato di proprietà dello Stato dopo la querelle giudiziaria con una associazione di stampo sovranista che a suo tempo ne aveva ottenuto la gestione, poi revocata, proprio dal Ministero dei Beni culturali.

L’annuncio è stato dato oggi dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in una conferenza stampa tenutasi a Collepardo, il paese nel cui territorio insiste la Certosa. Non solo Trisulti riaprirà ai turisti, peraltro in maniera assolutamente gratuita, ma torneranno anche le funzioni religiose nella chiesa interna al complesso monastico.

A dare quest’ultimo annuncio è stato il vescovo di Anagni-Alatri, Lorenzo Loppa, pure intervenuto alla conferenza stampa: «Ogni domenica, alle 11, verrà celebrata una Messa da don Virginio De Rocchis, del clero diocesano, mentre il 14 novembre, prima domenica di riapertura, sarò proprio io a presiederla – ha detto il presule – Stiamo anche valutando la possibilità di ampliare quanto prima l’offerta religiosa ad altri giorni, così come siamo sempre alla ricerca di un ordine religioso o monastico disposto ad insediarsi a Trisulti».

La Certosa fino a pochi anni fa era affidata ai Cistercensi di Casamari, ma poi la congregazione ha dovuto lasciare per carenza di vocazioni. Un addio doloroso per i tanti fedeli che la raggiungevano da ogni parte del centro Italia, coinciso con la vicenda della gestione affidata all’associazione Dignitatis Humanae Institute vicina all’americano Steve Bannon, già guru di Donald Trump, deciso a farvi una sorta di centro europeo del sovranismo. Ma a trarre in inganno il Ministero erano stati dei requisiti falsamente prodotti dall’associazione (c’è in corso anche un’indagine da parte della Procura di Frosinone) tanto che Franceschini, una volta tornato al ministero, ha voluto vederci chiaro e ha impugnato l’affidamento. Tre anni di ricorsi e controricorsi, con il Consiglio di Stato che ha messo poi la parola fine, facendo tornare pubblica la Certosa, grazie anche alle battaglie di diverse associazioni del territorio, costituitesi in “Rete comune per Trisulti”.

Adesso il complesso è stato affidato al Polo museale del Lazio e alla Laziocrea, società della Regione.

«La Certosa di Trisulti riapre al pubblico – ha detto tra l’altro Franceschini - e grazie alla collaborazione tra Stato e Regione torna ad essere visitabile. Le potenzialità di questo sito sono incredibili come fantastici sono alcuni luoghi della Certosa, a partire dalla sua biblioteca o dalla farmacia, nell’antichità una delle più conosciute in tutto il mondo».

Di «una bella vittoria di tanti cittadini che, insieme alle istituzioni, hanno permesso di riscoprire e valorizzate uno dei luoghi più belli della nostra storia», parla anche il presidente Nicola Zingaretti.

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