martedì 28 aprile 2009
Entro la fine del 2009 potrebbero essere pronti 10 nuovi Centri di Identificazione ed Espulsione in altrettante regioni. Lo ha detto il ministro dell'Interno a Varsavia, dove si trova per il vertice italo-polacco. Proposto anche un network europeo di centri.
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Entro la fine del 2009 potrebbero essere pronti 10 nuovi Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) in altrettante regioni. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, conversando con i giornalisti oggi a Varsavia dove si trova per partecipare al primo vertice italo-polacco. Maroni ha spiegato che proporrà al suo collega polacco una trasformazione radicale di Frontex, l'agenzia europea che gestisce il controllo dei confini esterni dell'Unione Europea. L'obiettivo, ha spiegato, è quello di "trasformare Frontex in una agenzia che gestisca in tutti i suoi effetti l'immigrazione", riequilibrando il peso del fenomeno su tutti i Paesi europei. Più in particolare, il ministro dell' Interno ha in mente una sorta di network di Cie europei che proceda all'identificazione ed al rimpatrio dell'immigrato clandestino. Quindi un sistema europeo di centri di identificazione ed espulsione. Ma se tutto ciò non si realizzerà, bisogna pensare all'emergenza. E il governo ha già "individuato le aree" dove aprire 10 nuovi Cie. Al momento ce ne sono già 10 distribuiti in 9 regioni (l'Emilia Romagna ne ospita due). Le aree, ha aggiunto Maroni, sono già state studiate e localizzate "vicino agli aeroporti, principalmente quelli militari e lontani dai centri abitati". La tempistica dovrebbe essere questa: non appena sarà approvato il ddl che porta da due a 6 mesi il periodo di tempo in cui è possibile trattenere gli immigrati nei Cie, si potrà partire. "Noi faremo le proposte alle regioni di queste aree che sono già attrezzate. Poi, per renderle operative, ci vorranno dai quattro ai 6 mesi e prevedo quindi che siano operativi entro la fine dell'anno".
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