martedì 6 aprile 2010
La centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia, resterà chiusa da domani, mercoledì 7 aprile, per 15 giorni dopo l'incidente di sabato costato la vita a un operaio. L'ordinanza è stata firmata dal sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini. Intanto la procura ha indagato 10 persone: 7 dirigenti Enel e 3 dipendenti di ditte appaltatrici.
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La centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia, resterà chiusa da domani, mercoledì 7 aprile, per 15 giorni dopo l'incidente di sabato costato la vita a un operaio. Lo ha annunciato il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, che nel pomeriggio ha firmato un'ordinanza urgente. L'obiettivo è di valutare la sicurezza della centrale "a bocce ferme", tramite Inail e Asl, e di effettuare una serie di controlli anche a centrale attiva. Successivamente, alla luce del rapporto finale, il Comune deciderà se costituirsi parte civile. Intanto sono già al vaglio gli ammortizzatori sociali da attivare per i dipendenti della centrale alla luce della settimana di stop. I lavoratori in assemblea hanno accolto con un applauso l'annuncio del sindaco, accompagnato dai primi cittadini di Tarquinia e Viterbo e dal presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi. La chiusura potrebbe essere revocata in anticipato laddove sia comunicato al Comune, da parte degli enti preposti, l'avvenuto espletamento delle verifiche ritenute opportune.Le indagini. Gli indagati per l'incidente in cui ha perso la vita Sergio Capitani, operaio della ditta appaltatrice Guerrucci, sono in tutto 10, di cui 7 dirigenti Enel, 2 della Guerrucci e 1 di un'altra ditta di manutenzione, la Chiodi. Secondo quanto si apprende, i dirigenti Enel sono tutti in forza alla centrale di Torre Valdaliga Nord.L'autopsia. Intanto si è saputo che sarà effettuata giovedì all'Istituto di medicina legale di Roma l'autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l'operaio della ditta appaltatrice Guerruccì morto sabato. Il pm Paolo Calabria, sostituto procuratore titolare dell'inchiesta, al momento aperta contro ignoti, sta esaminando il primo rapporto stilato dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia ai quali sono affidate le indagini. A quanto si è appreso, i primi riscontri avrebbero escluso che sia stata un'esplosione a causare il violentissimo getto di acqua e ammoniaca fuoriuscito da una tubazione sulla quale gli operai stavano lavorando per eliminare un'ostruzione. In particolare le inchieste della magistratura (che molto probabilmente si avvarrà di consulenti tecnici) e quella interna dell'Enel dovranno accertare in particolare se all'interno della tubazione ci fosse ancora una forte pressione nonostante fosse stata messa in sicurezza.
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