giovedì 23 novembre 2023
Chiusa dal 2021, dopo lungaggini burocratiche e due anni e mezzo di lavori, la pinacoteca civica torna fruibile. È il museo che conserva il maggiore numero di opere del Guercino
L'allestimento della pinacoteca civica

L'allestimento della pinacoteca civica - Foto ufficio stampa

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Undici anni di chiusura sono tanti, ma alla fine l’attesa è stata ripagata: sabato a Cento (Ferrara) riapririà al pubblico la pinacoteca civica intitolata al principale artista nato qui, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), danneggiata dal sisma che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. Negli ultimi due anni e mezzo, in due distinti interventi, si è intervenuti sul fabbricato e sugli spazi interni, rendendo accessibile il percorso anche ai disabili: i lavori sono stati resi possibili grazie al finanziamento del commissario delegato per la Ricostruzione per quasi tre milioni di euro, più un contributo ministeriale di 988.900 euro ottenuto tramite il Fondo Cultura 2021.

Una bella notizia per il Comune ferrarese, i cui palazzi nel centro storico mostrano ancora tracce dei danni di undici anni fa. Nonostante le dimensioni contenute, questo museo civico è importante perché è quello che conserva il maggior numero di opere del grande pittore seicentesco: 16 tra quadri e pale dì'altare, una ventina di affreschi staccati e una decina di disegni. (e sono già arrivate le richieste di prestito per le grandi mostrte future che apriranno tra un anno a Torino e a Roma). Il nuovo percorso, curato da Lorenzo Lorenzini ed Elena Bastelli, si snoda sui due piani dell’edificio: al pianterreno è stato ricostruito il tessuto storico e culturale della città in base alle opere più rilevanti del territorio, mentre il primo piano è invece dedicato interamente al protagonista principale, con alcune grandi pale d’altare quali Cristo consegna le chiavi a Pietro o Cristo risorto appare alla Madre. Non mancano altri artisti dell’epoca, dal suo maestro Ludovico Carracci a Guido Reni, Matteo Loves, Benedetto e Cesare Gennari (nipoti e collaboratori del Guercino) le cui opere sono ritornate “a casa” dopo essere state a lungo in deposito nel centro di raccolta di Sassuolo. In ciascuna sala, inoltre, ogni pannello presenta una mappa cittadina con le chiese dove sono conservate altre opere dell’artista.

Non solo, ma trova qui la sede definitiva il Centro Studi internazionale “Il Guercino”, comprendente la biblioteca specializzata, l’archivio digitale e la sala di studio e conferenze: del centro fanno parte numerosi esperti - tra cui David Ekserdjian, Daniele Benati, Barbara Ghelfi, Fausto Gozzi e Massimo Pulini – e alcuni di loro saranno presenti domenica alla giornata di studi organizzata per la riapertura. Sarà anche l’occasione per ricordare il massimo studioso di Guercino, Sir Denis Mahon (1910-2011), attraverso la presenza di alcuni rappresentanti della Mahon Foundation; un consistente nucleo di suoi volumi è stato recentemente donato dalla National Gallery of Ireland alla biblioteca del Centro Studi, dove sarà a disposizione per la consultazione. La pinacoteca resterà aperta gratuitamente fino al prossimo 7 gennaio (per i residenti l'ingresso sarà sempre libero tutti i sabati): info e orari www.civicapinacotecaguercino.it.

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