martedì 22 febbraio 2011
COMMENTA E CONDIVIDI
Novant’anni in prima linea sul fronte dell’educazione. Ma con la volontà di restare al passo con i tempi «senza intaccare i valori e i principi che sono le nostre radici». E come primo atto nell’anno che culminerà nelle 90 candeline, l’Università Cattolica ha deciso di partire dal proprio logo per «ricordare e guardare avanti» sottolinea il rettore Lorenzo Ornaghi aprendo la presentazione ufficiale del nuovo marchio dell’ateneo fondato da padre Agostino Gemelli. Il primo di una serie di momenti che costelleranno i prossimi mesi e che avranno un avvenimento importante come il pellegrinaggio, annunciato dallo stesso rettore, della comunità accademica della Cattolica nel maggio prossimo a Roma da Benedetto XVI. «Una rivisitazione del logo – spiega Paolo Romano, responsabile del gruppo di lavoro che ha elaborato il marchio – perché i loghi che hanno una lunga tradizione non devono essere traditi, ma rivisitati per adeguarli alle percezioni del tempo attuale». E in effetti si tratta di una «rivoluzione quieta», come l’ha definita Alessandro Zaccuri, giornalista e conduttore de «Il Grande Talk» di Tv2000, a cui è toccato il compito di intervistare Cristina Parodi, la conduttrice del Tg5 laureata della Cattolica e «madrina» della manifestazione svoltasi ieri pomeriggio nell’aula Pio XI della sede milanese dell’ateneo. Un’operazione di restyling che Romano ha così sintetizzato: «aggiunta del colore, sintesi, pulizia degli elementi, immediatezza e leggibilità. E così l’antico medaglione creato da Salvatore Saponaro, è stato pulito di alcuni elementi che rendeva «difficilmente leggibile il marchio, soprattutto quando viene riproposto in piccole dimensioni» sottolinea ancora Romano.Il risultato è sicuramente un logo più agile, colorato e leggibile, che sarà affiancato dalla scritta «Università Cattolica del Sacro Cuore». Una rivisitazione che è piaciuta anche a Cristina Parodi, che ha accettato con entusiasmo il ruolo di «madrina». «Qui ho imparato il rigore, la passione e l’amore per lo studio – racconta nell’intervista con Zaccuri –. Si respirava un’atmosfera che univa impegno e voglia di vivere. Di certo una atmosfera che ti permetteva di arricchirti. Una scelta di serietà e nonostante le fatiche di quei tempi, non mi sono mai pentita di quella scelta». E il nuovo logo? «Oggi l’Università deve adeguarsi al nuovo, alle esigenze dei ragazzi – risponde la Parodi –. E credo che il risultato presenti un marchio più efficace e vicino alla sensibilità dei giovani». Insomma un marchio accattivante, pur non perdendo nulla dei valori e dei segni che sono presenti in quello delle origini.«Sono davvero contento che la presentazione del nuovo marchio – commenta il rettore Lorenzo Ornaghi – avvenga alla presenza dell’intera comunità accademica». Una presentazione pubblica e in famiglia al tempo stesso. «Mi auguro che questo giorno – ha aggiunto – segni il successo per il nostro nuovo marchio».Novant’anni. Un traguardo importante che, sottolinea Ornaghi, «quasi ci lancia verso il centenario». E nei prossimi dodici mesi sono diverse le iniziative che attendono l’ateneo di largo Gemelli. «Cercheremo di tornare "ad fontes", alle origini, ma senza retorica». E così il 5 e 6 aprile prossimi si svolgerà un convegno teologico organizzato dal Centro pastorale della Cattolica e dall’Assistente ecclesiastico generale monsignor Sergio Lanza, dal titolo «Origine e inizio dell’universo». Altro appuntamento, tradizionale per la Chiesa cattolica italiana, sarà la Giornata dell’Università Cattolica il prossimo 8 maggio. E sempre nello stesso mese sarà organizzato il pellegrinaggio a Roma dal Papa. Infine nel prossimo autunno si svolgerà un convegno accademico in cui saranno presentati i primi quattro volumi della storia della Università Cattolica «per sottolineare le nostre radici e il nostro ruolo in questa fase storica del nostro Paese e dell’Europa».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: