mercoledì 21 dicembre 2022
Legato a una sedia, schiaffeggiato, minacciato da un coltello: il 25 luglio il giovane sordomuto terrorizzato avrebbe cercato di fuggire all'aggressione dalla finestra. La dinamica ricostruita dal Gip
Hasib Omerovic è ricoverato dal 25 luglio al Gemelli. Dopo una decina di interventi stanno migliorando le sue condizioni

Hasib Omerovic è ricoverato dal 25 luglio al Gemelli. Dopo una decina di interventi stanno migliorando le sue condizioni - Associazione 21 luglio

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Lo ha legato ad una sedia. Lo ha preso a schiaffi, insultato, minacciato con un coltello. Terrorizzandolo al punto che saltare dalla finestra è sembrato ad Hasib Omerovic l'unica scelta per trovare la via di fuga. È quanto messo in atto dall'agente di polizia Andrea Pellegrini, finito ai domiciliari per la pesantissima accusa di tortura per quanto compiuto il 25 luglio scorso in un appartamento del quartiere Primavalle di Roma. Per lui l'accusa anche di avere scritto il falso, in concorso con altri, nella nota di servizio sull'attività svolta. Nei confronti di quattro agenti, finiti nel registro degli indagati e oggi perquisiti, anche l'accusa di depistaggio. Una indagine svolta dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato con tempestività.

La perquisizione del luglio scorso era stata attuata dopo che su alcuni profili Fb erano comparsi post in cui si accusava Omerovic di avere molestato alcune ragazze del quartiere. Una ispezione, compiuta da almeno quattro agenti, che si è però trasformata in tutt'altro, con una aggressione sia fisica che psicologica che ha portato il 36 enne, affetto da sordomutismo, a lanciarsi disperato dalla finestra. Ricoverato in coma vigile al Gemelli e polifratturato, sta migliorando ma è ancora in ospedale.

L'indagine della Procura di Roma, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino, ha ricostruito quanto avvenuto quel pomeriggio di luglio in uno dei quartieri popolari dell'area ovest della Capitale. L'agente, a cui è contestato anche il reato di falso in concorso con altri due colleghi per quanto scritto nella nota di servizio dopo i fatti, è entrato «all'interno dell'abitazione, immediatamente e senza alcun apparente motivo» ha colpito Omerovic «con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso, contestualmente rivolgendo al suo indirizzo, con fare decisamente alterato, la seguente frase: «Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina» e dopo avere impugnato «un coltello da cucina lo brandiva all'indirizzo» dell'uomo.

La conferenza stampa del 12 settembre che ha denunciato il caso con le foto di Hasib ferito e ricoverato. Da sinistra: l'avvocato Arturo Salerni; Carlo Stasolla dell'Associazione 21 luglio; la madre di Hasib, Fatima Omerovic Sejdovic, il deputato di +Europa Riccardo Magi, l'avvocato Susanna Zorzi

La conferenza stampa del 12 settembre che ha denunciato il caso con le foto di Hasib ferito e ricoverato. Da sinistra: l'avvocato Arturo Salerni; Carlo Stasolla dell'Associazione 21 luglio; la madre di Hasib, Fatima Omerovic Sejdovic, il deputato di +Europa Riccardo Magi, l'avvocato Susanna Zorzi - foto Liverani

Pellegrini ha poi sfondato la porta della stanza da letto di Omerovic, sebbene quest'ultimo «si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi». Una volta dentro la stanza ha costretto il giovane a
sedere su una sedia e dopo avere strappato il filo elettrico dal ventilatore «lo utilizzava per legare i polsi di Omerovic brandendo» ancora una volta «all'indirizzo dell'uomo il coltello da cucina, minacciandolo, urlando al suo indirizzo la seguente frase "se lo rifai, te lo ficco nel c."» e «lo colpiva nuovamente con uno schiaffo e continuava ad urlare nei suoi confronti, dicendogli ripetutamente "non lo fare più"».

Per il gip «gli accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana. I ripetuti atti di violenza e minaccia appaiono del tutto gratuiti. Pellegrini - aggiunge il gip - non ha avuto alcuna remora di fronte ad un ragazzo sordomuto e una ragazza con disabilità cognitiva (Sonita, la sorella di Hasib ndr) compiendo ripetuti atti violenti, sia sulle persone che sulle cose e gravemente minatori, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo».

Nell'ordinanza il giudice scrive, inoltre, che «seppur l'intervento presso l'abitazione di via Gerolamo Aleandro possa ritenersi (inizialmente) legittimo, in quanto finalizzato, in un'ottica preventiva da parte degli agenti di polizia, all'attività di identificazione di Omerovic, sebbene solo per via di alcune notizie apparse su Facebook che lo davano come "molestatore" di ragazze del quartiere, questa attività è stata svolta con modalità del tutto anomale, e, quantomeno da un certo momento in poi, strumentalizzata con conseguente violazione dei doveri e abuso e travalicamento della funzione in particolare da parte dell'assistente capo Pellegrini».

Il giudice lo definisce come un intervento «punitivo» perché «l'attività di identificazione è divenuta semplicemente un pretesto e che integrano, almeno nella valutazione di questa sede, il delitto di tortura». Violenze e minacce «compiute in danno di una persona inerme attraverso un'irruenza minatoria ben visibile ad Hasib, evidentemente anche mimica, in occasione di un'identificazione che, sotto il profilo delle modalità esecutive, appare anomala e ha assunto essa stessa, nella dinamica, caratteri "autoritari" e, al contempo, mortificanti per la persona, come desumibile dalla esposizione dei documenti in bella mostra e in perfetto ordine sul tavolo del salone dell'abitazione dell'individuo da identificare». Pellegrini, il poliziotto arrestato, sarebbe stato in passato oggetto di trasferimenti per cause disciplinari.

Migliorano le condizioni di Hasib. Associazione 21 luglio: «I diritti di Hasib sono i diritti di tutti»

L'altra notizia positiva, in questa drammatica vicenda, arriva dal policlinico Agostino Gemelli. Ricoverato d’urgenza in condizioni critiche, Hasib Omerovic dopo una decina di interventi chirurgici è stato trasferito da un paio di mesi presso il reparto di neuro-riabilitazione ad alta intensità, per una lunga terapia riabilitativa. Secondo l'Associazione 21 luglio, che segue il caso dall’inizio, le sue condizioni sono in lento ma sensibile miglioramento: sta mostrando autonomia nella respirazione e nell’alimentazione e una ritrovata, ancora parziale coscienza. Ha iniziato anche lentamente a muovere i primi passi in semi-autonomia.

«Accogliamo con soddisfazione gli sviluppi investigativi relativi alla vicenda di Hasib - commenta Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio - che dall'inizio con tenacia e ostinazione abbiamo seguito affinchè la verità richiesta dalla madre venisse a galla. Importante è che il muro di omertà si stia sgretolando e che siano gli stessi colleghi del poliziotto arrestato a raccontare quanto avvenuto la mattina dello scorso 25 luglio».

L'Associazione, che a settembre sostenne e denunciò pubblicamente il caso in una conferenza alla Camera col deputato di +Europa Riccardo Magi - definisce le violenze riferite dal Gip come «gesti disumani» indice di «indicibile crudeltà e gratuita violenza che ci auspichiamo trovino una giusta condanna nelle aule del Tribunale. Manteniamo fiducia nella giustizia, certi che su tutte le responsabilità venga fatta piena e completa luce perchè, come dall'inizio abbiamo ripetuto, i diritti di Hasib sono i diritti di tutti».

Un altro tasssello importante nella vicenda potrebbe arrivare dalla testimonianza della sorella di Hasib, Sonita Omerovic, che ha un ritardo mentale ma è ritenuta in grado di riferire coorrettamente. Subito dopo la caduta avrebbe dichiarato che il fratello era stato spinto fuori dalla finestra. Per la sua deposizione serve una consulenza specialistica e sarà sotto forma di incidente probatorio. Va ricordato comunque che Hasib, la vittima, non ha ancora rilasciato dichiarazioni, a causa delle sue gravi condizioni e perché le fratture alle braccia gli impedivano di comunicare, visto che è muto. Ma sarà sicuramente una testimonianza importante.

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