giovedì 14 giugno 2012
​È stata condannata in primo grado a un anno di reclusione, con la pena sospesa, la cancelliera del Tribunale di Teramo Paola Salvatorelli, ritenuta colpevole di essere entrata nel sistema informatico interno per sbirciare nel casellario giudiziario di Dino Boffo, ex direttore di Avvenire, per carpire notizie riservate.
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È stata condannata in primo grado a un anno di reclusione, con la pena sospesa, la cancelliera del Tribunale di Teramo Paola Salvatorelli, riconosciuta responsabile della sottrazione di carte giudiziarie relative all’ex direttore di Avvenire Dino Boffo.
La donna è stata ritenuta colpevole di essere entrata nel sistema informatico interno per sbirciare nel casellario giudiziario di Dino Boffo, ex direttore di Avvenire, per carpire notizie riservate. La Procura distrettuale dell'Aquila, competente per i reatri informatici, ha ipotizzato solo l'accesso al sistema telematico e non anche la divulgazione delle informazioni. L'accesso avvenne il 29 agosto 2009, il giorno stesso in cui sul Giornale di Vittorio Feltri iniziò la campagna deigratorio contro Dino Boffo, che poi portò alle sue dimissioni da direttore di Avvenire. Feltri poi si scusò per le notizie false diffuse e fu sospeso dall'Ordine dei giornalisti.
L'inchiesta sulla Salvatorelli era partita da un esposto di Antonio Di Pietro, seguito da una indagine interna al ministero di Giustizia.
La donna presenterà ricorso in appello.
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