mercoledì 16 novembre 2011
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Il terzo Polo rassicura: l’intesa su Mario Monti sta andando a buon fine. Anche se, confida il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, «se ci riusciamo è un miracolo». Ma se sul nome del professore bocconiano il raggruppamento di Udc-Fli-Api va mettendo da giorni la mano sul fuoco sul fatto che l’esecutivo tecnico giurerà, avrà la fiducia e completerà la legislatura, il nodo che resta da sciogliere (rischiando di far imbrogliare la matassa) è quello della partecipazione o meno dei politici all’esecutivo.I centristi provano fino all’ultimo a tenere alte le quotazioni di Gianni Letta, in tandem con Amato. E il leader dell’Udc, in particolare, si spende per smontare le barricate che invece il Pd innalza fino all’ultimo. Così, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, Casini affronta a muso duro Rosy Bindi e le intima: «Basta con queste continue umiliazioni a Gianni Letta, una persona apprezzata da tutti e che per primo, per evitare imbarazzi politici, ha detto di essere pronto a fare un passo indietro, cosa che in Italia non accade quasi mai». Una solidarietà interessata, quella dell’ex presidente della Camera, che poco prima, insieme al suo successore Gianfranco Fini, ha incontrato il braccio destro di Silvio Berlusconi. Al centro del colloquio potrebbe esserci stata non solo l’opportunità di partecipazione di personalità marcate politicamente nell’esecutivo, ma anche - in un’ottica più a lungo termine, i semi gettati per future alleanze. Ma è presto per dirlo, mentre dal Pdl (non solo dal segretario Angelino Alfano) arrivano segnali per una convergenza su un soggetto politico ispirato al popolarismo europeo: chiede, ad esempio, una costituente dei moderati l’ex ministro Claudio Scajola.La giornata non inizia però nel migliore dei modi. A rischiare di rompere le uova nel paniere è un’uscita del vicepresidente di Fli Italo Bocchino, che - come riferisce il "Corriere della sera" - non solo ribadisce la durata del governo tecnico fino al 2013, ma si spinge a ipotizzare la candidatura di Monti a premier in un’alleanza tra Terzo Polo e Pd. Provocazione che fa non solo infuriare il Pdl, ma suscita anche la reazione stizzita di Gianfranco Fini. Il leader della formazione nata dalla scissione dello scorso anno si sfoga con i suoi: delineare quello scenario è stato un «errore» del suo vice. Pure Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, getta acqua sul fuoco e avverte: «Non perdiamo tempo in polemiche inutili».Intanto però il delicato processo che sta portando Monti a Palazzo Chigi rischia di arrestarsi sotto i colpi di maglio del Pdl. Il primo a reagire è il portavoce del partito Daniele Capezzone: «Il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio», tuona a poco meno di un’ora dall’incontro del partito con il premier incaricato.A chiedere una smentita a Monti sono Gaetano Quagliariello, Mario Landolfi e Guido Crosetto. Mentre Osvaldo Napoli dà a Bocchino dell’avvelenatore di pozzi. Forzando sul versante politico un governo che è istituzionale, il finiano ha fatto al professore un pessimo servizio, incalza il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Infine, Rosy Bindi chiude la porta all’ipotesi: fantasie sue.
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