giovedì 27 febbraio 2014
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Un tetto per chi vive per strada, ma anche l’occasione di fuoriuscire dalla condizione di bisogno estremo e di marginalità sociale. È stata inaugurata ieri ad Agrigento, nel giorno della festa di San Gerlando, patrono della città, “Casa Rahab”, una struttura di housing sociale della Caritas diocesana di Agrigento e del suo braccio operativo Fondazione Mondoaltro.Si tratta di sette miniappartamenti di due posti ciascuno, per uomini, italiani e stranieri, in situazione di grave disagio sociale, affiancando all’alloggio una strategia di accompagnamento per venir fuori dal bisogno, secondo la metodologia sviluppata in contesto europeo “housing first”. «La crisi attuale – dichiara Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento – ha portato a un livello senza precedenti di senza dimora. Questa forma estrema e complessa di esclusione sociale può essere affrontata solo attraverso politiche integrate che mettano insieme interventi di housing con azioni per l’occupazione e la ricostruzione dei legami sociali».Le persone accolte svolgeranno attività di volontariato per stimolare percorsi di cura del bene comune visibili alla cittadinanza e sottoscriveranno un regolamento disciplinare con diritti e doveri come, ad esempio, il rispetto del progetto di accompagnamento multidisciplinare concordato con il tutor. Il periodo di accoglienza sarà concordato in base alla situazione ed al progetto personalizzato sul singolo individuo accolto. «Abbiamo voluto dare alla casa il nome di Rahab – commenta Valerio Landri direttore della Caritas diocesana di Agrigento – icona biblica che raffigura una donna, una prostituta, che riconosce l’opera del Signore ed è capace di accogliere lo straniero e il profugo, per trasmettere il profondo senso evangelico che ci ha mosso nella creazione di questa innovativa opera segno».“Casa Rahab” è stata realizzata grazie al progetto “Sotto lo stesso tetto” cofinanziato dai Fondi dell’8xMille della Chiesa Cattolica Italiana per un importo di 138.500 euro (60% di Caritas Italiana e il restante 40% di Caritas diocesana di Agrigento) oltre a un contributo di 16.300 euro dell’associazione dei dipendenti della Provincia regionale di Agrigento “Paolo Palmisano”.
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