martedì 4 ottobre 2022
Le tariffe per l'acqua sono altissime: il progetto di costruire un pozzo artesiano. Sulla pagina Facebook delle Clarisse del monastero di Santa Chiara la richiesta di aiuto
Le clarisse del monastero di Santa Chiara, ad Anagni

Le clarisse del monastero di Santa Chiara, ad Anagni - .

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«Carissimi amici, fedeli, parrocchiani e cristiani tutti, ormai siamo arrivate che non possiamo più fare fronte alle bollette dell’acqua. Per questo chiediamo con umiltà se potete aiutarci perché vorremmo costruire un pozzo artesiano nel monastero. La Madre Santa Chiara vi protegga con la sua intercessione. Grazie di cuore». A seguire, l’indicazione dell’Iban.

È questo il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook "Contemplative Anagni", profilo social delle Clarisse del monastero di Santa Chiara, che sorge a due passi dalla Cattedrale. Con le bollette che aumentano a ritmi vertiginosi, soprattutto di gas ed energia elettrica, per le monache si stanno facendo insostenibili anche i costi di quelle dell’acqua, tanto più che la provincia di Frosinone ha il record poco invidiabile delle tariffe tra le più alte d’Italia. Un problema avvertito già qualche mese fa, quando l’utenza venne addirittura staccata per morosità e poi riattivata grazie all’intervento della diocesi di Anagni-Alatri e di alcuni fedeli. Ma adesso, con l’aggiunta degli aumenti per gas ed energia elettrica, almeno per l’acqua le religiose hanno escogitato questo sistema: ci facciamo un bel pozzo all’interno del giardino del monastero.

La campagna per le donazioni è appena partita e, a giudicare dalle decine di commenti e condivisioni social, anche in questo caso la provvidenza non dovrebbe tardare a farsi sentire. D’altro canto, la loro è una vita di povertà assoluta e per sostenersi preparano e vendono dolci, piccoli lavori di artigianato (soprattutto Rosari) e hanno aperto una foresteria, con camere affittate per ritiri spirituali e vacanze nella città dei Papi. Ci sono le esigenze quotidiane di ben 22 monache, la maggior parte delle quali provenienti da Honduras (come la giovane madre superiora Maria Chiara Fedele Subillaga), Nicaragua ed El Salvador, ma anche italiane, in questo monastero che peraltro è tra i più antichi d’Italia, essendo stato fondato nel 1255 in occasione della canonizzazione di Chiara d’Assisi che avvenne proprio nella Cattedrale anagnina ad opera di papa Alessandro IV.

Le monache per ora glissano sugli importi precisi delle bollette, ma i fedeli anagnini parlano di cifre stratosferiche. E così, ecco l’appello su quel profilo social che, per inciso, ricevette non poche critiche quando venne aperto due anni fa, con le monache che risposero così: «Non è peccato usare i social media per parlare di Dio, ma è peccato criticare, mormorare e inventare cose che non sono. Questa pagina è stata creata per le ragazze che hanno bisogno di conoscere la nostra forma di vita». E ora anche per far fronte agli aumenti delle bollette.

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