mercoledì 6 marzo 2013
Oggi ritrovate tracce di Dna equino in alcune confezioni di sugo pronto Star che però erano già state ritirate dal mercato. Cresce la preoccupazione per i prodotti “contraffatti”. Secondo Coldiretti sei italiani su dieci temono di poter inconsapevolmente consumare cibi contaminati.
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Il piatto degli italiani è sempre più a rischio, ma il pericolo non arriva solo dalle sofisticazioni nocive per la salute: si allunga, infatti, anche la lista di cibi che non sono quello che le etichette dichiarano essere. Così - dopo i tortellini, la pasta fresca ripiena e le lasagne, oltre che le polpette dei ristoranti Ikea - i carabinieri dei Nas hanno scoperto che pure i noti sughi ragù prodotti dalla Star e presentati come ragù di manzo contengono in realtà carne equina non dichiarata sulla confezione.      L'azienda Star, a seguito dell'allerta europea, ha precisato il ministero della Salute, aveva comunque già attuato il blocco in autocontrollo e le procedure di ritiro dal mercato dei prodotti finiti, ed i Nas di Milano avevano sottoposto a sequestro sanitario cautelativo oltre 300.000 singole confezioni del prodotto. Dalla Star arriva anche una spiegazione: erano state utilizzate partite di carne macinata congelata proveniente dalla Romania ed acquistate dal fornitore francese "Gel Alpes" di Saint Maurice-Manosque, già posto sotto attenzione da parte delle Autorità transalpine.Una scandalo, quello più generale dei cibi “contraffatti” o non a regola, che sembra allargarsi a macchia d'olio. Ultimo caso è quello della Cina, le cui autorità sanitarie hanno bloccato di recente tonnellate di cioccolato Nestlè, oltre che partite di formaggi della Kraft, bevande, dolci e passate di pomodoro - per un totale di 247 articoli alimentari e cosmetici (in particolare questi ultimi della Shiseido che oggi ha smentito la presenza di cadmio, così come denunciato dai cinesi, in qualsiasi loro prodotto) - risultati avere eccessive concentrazioni batteriche o essere sotto i livelli qualitativi standard. Sempre dalla Cina è anche partito l'allarme per le torte al cioccolato vendute nelle caffetterie Ikea, nelle quali si è rilevata la presenza di batteri coliformi. La vendita delle torte è stata così bloccata in 23 Paesi, anche se in Italia il lotto “incriminato”, ha chiarito Ikea, non è mai arrivato.  Quanto basta, insomma, per rilanciare l'allarme sui controlli relativi alla sicurezza alimentare. Sicurezza che in Italia, per i prodotti in entrata alle frontiere, viene costantemente monitorata dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) che, nel solo 2012, hanno respinto al confine notevoli quantità di prodotti alimentari non animali provenienti soprattutto da Cina, India e Turchia. Ed è proprio la Cina - prima per prodotti importati complessivamente - a collocarsi in testa alla classifica dei respingimenti per tossicità o irregolarità delle merci. Le allerta riguardano soprattutto la frutta secca e gli snack.Per i prodotti bloccati per presenza di carne equina non dichiarata, l'allerta è comunque relativa ad una frode internazionale e non riguarda al momento la salute dei cittadini, anche se si attendono ancora gli esiti degli esami sull'eventuale presenza nella carne equina di residui di anabolizzanti.Una cosa è però certa: tra gli italiani cresce la “psicosi” e 6 cittadini su 10, afferma Coldiretti, temono di poter inconsapevolmente consumare cibi contaminati. Ma non solo. La truffa commerciale della carne di cavallo spacciata per manzo, avverte la Confederazione italiana agricoltori (Cia), rischia di creare danni enormi a tutta la filiera, cominciando proprio dagli allevatori, che già segnalano un crollo delle vendite del segmento del 10% circa da quando è esploso lo scandalo anche in Italia.
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