lunedì 18 ottobre 2010
Altra giornata nera nel Parco del Vesuvio, con episodi di violenza e decine di mezzi fermati e danneggiati. Intanto crescono, i cumuli di spazzatura nel capoluogo: strade invase, il centro storico la zona più colpita. Cresce la preoccupazione per la salute dei bambini. Il sindaco Jervolino chiede aiuto a Berlusconi: «A Napoli 1.000 tonnellate di immondizia».
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Le tessere elettorali sono già state bruciate in falò che hanno illuminato la protesta degli abitanti del quadrilatero della monnezza – Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase – nel Parco nazionale del Vesuvio. Quattro giorni fa fu l’inizio della tregua spezzata. Ora sulla rotonda Panoramica, da cui passa la strada che porta alla discarica ex Sari delle Pozzelle, i comitati che protestano contro l’apertura di una seconda discarica nella contigua Cava Vitello, la più grande d’Europa, e che chiedono di fermare gli sversamenti della spazzatura da Napoli – 300 tonnellate ogni notte – e quelli di alcuni Comuni della provincia, ammassano quello che trovano. Pezzi di mattonelle, pietre, rami di alberi secchi, bidoni, e da ieri pomeriggio un grosso masso rimosso grazie a una ruspa fatta arrivare in tutta fretta dalle campagne circostanti. È il posto di blocco della mondezza. Di qui non si passa. «Non ce ne andremo, possono farci di tutto ma noi la discarica non la vogliamo», dice Maria. «Resteremo qui – aggiunge un altro – finché non ci daranno la garanzia che la seconda discarica non si aprirà. Abbiamo già accettato un sacrificio enorme con l’apertura del primo sito dove vanno a sversare rifiuti di ogni tipo. Adesso basta». Con i manifestanti c’è Ciruzza, una bastardina dal pelo bianco diventata la mascotte della protesta.Le barricate chiudono al passaggio ogni incrocio che porta dalla rotonda di via Panoramica alla discarica delle Pozzelle. Hanno il via libera solo i camion che scaricano materiali di risulta per rendere più impenetrabili i blocchi. Due camionette dei carabinieri che da lontano vengono avvistate sul la strada fanno marcia indietro. Qualcuno lancia pietre, senza cogliere il bersaglio. Un operatore tv che riprende la scena è circondato e aggredito. Non c’è pace a Terzigno e nessuno conta più le cariche delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa e le pietre dell’intifada antimonnezza. La tensione è altissima. Ieri a mezzogiorno si è sfiorata la tragedia. Quattro camionette delle forze dell’ordine dirette alla discarica hanno trovato il blocco di circa duecento manifestanti. Fuoco e pezzi di ferro sono in mezzo alla strada. Le forze dell’ordine chiedono di passare, qualche manifestante si butta sotto le camionette. Poliziotti, carabinieri e finanzieri si dispongono in assetto antisommossa. Cariche da una parte, lanci di pietre e bottiglie dall’altra. Alla fine si contano tre feriti tra poliziotti e carabinieri, mentre tre donne, tra le quali una incinta, vengono portate in ospedale.Il malumore serpeggia e si condensa in rabbia spesso incontrollata, aumenta la preoccupazione per la salute soprattutto dei bambini. Anche sui finanziamenti promessi e mai stanziati si abbattono le critiche. I sindaci del "quadrilatero della monnezza" denunciano che i fondi per le compensazioni ambientali, come prescrive la legge, sarebbero dovuti arrivare già due anni fa per costruire strade, parchi, aree attrezzate, servizi per la comunità, ma di questo qui non hanno visto niente e anche il sentiero di terra battuta che conduce alla discarica è rimasto tale. Ai Comuni che hanno ospitato impianti di lavorazione dell’immondizia sono stati promessi 280 milioni di euro, 140 li doveva mettere il governo e altrettanti la Regione. Ma i soldi non ci sono. Mancanze e contraddizioni, che in Campania caratterizzano la crisi dei rifiuti. Come i paradossi. Qualche giorno fa, in occasione della visita in zona della commissione regionale sulle ecomafie, tutti hanno assistito allibiti ed indignati al lavoro di addetti che spruzzavano intorno disinfettanti e profumi per allontanare gli insetti e attutire i miasmi dei rifiuti indifferenziati accumulati nella discarica.
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