lunedì 12 luglio 2010
Gli accordi sul trasferimento dei reclusi stranieri nei loro Paesi «non stanno funzionando, poichè serve sempre il consenso dei detenuti». Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia intervenendo a Palazzo dei Marescialli a un convegno sull'attività internazionale del Csm.
COMMENTA E CONDIVIDI
«Il fatto che occorra ancora il consenso del detenuto per il suo trasferimento per scontare la pena in patria significa che i trattati bilaterali non stanno funzionando». Lo ha rilevato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo a un convegno sull'attività internazionale del Csm. «Quando posi il problema del trasferimento dei detenuti nei Paesi d'origine - ha ricordato Alfano - parte del mondo politico italiano mi ha attaccato». Invece, il «fatto che in Italia ci siano tanti detenuti stranieri che si rifiutano di firmare, significa che nonostante i disagi delle nostre carceri, queste vengono considerate ancora un approdo sicuro».L'Europa «non conosceva ancora come tema comunitario la questione delle carceri», ma dopo l'intervento del governo italiano, «abbiamo ottenuto che nel bilancio Ue le carceri fossero realizzate a compensazione della mancata attuazione dei trattati».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: