giovedì 21 settembre 2023
Questa mattina l'evasione di una persona da un ospedale di Milano dove era in cura. Il poliziotto che lo ha inseguito è in coma. I sindacati: siamo abbandonati, situazione mai vista
Aggressioni ed evasioni, carcere ad alta tensione
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Si trovava in carcere per concorso in rapina il detenuto evaso questa mattina dal San Paolo di Milano, lanciandosi da una finestra. L'uomo avrebbe 38 anni e sarebbe di origine palestinese. Il poliziotto che ha cercato di fermarlo, inseguendolo, sarebbe in coma. Il detenuto, secondo quanto si è saputo, era stato portato d'urgenza al pronto soccorso in un reparto ordinario, non in quello destinato ai carcerati. Si tratta solo dell'ultimo di una serie di episodi che, nelle ultime settimane, hanno interessato gli istituti penitenziari. Nei giorni scorsi, episodi di violenza, con aggressioni a danno degli agenti, si erano già verificati a Sulmona e Livorno.

Il segretario regionale Uspp, Gian Luigi Madonia, pur non cercando responsabilità nell'accaduto, sottolinea come il sindacato ha sempre mostrato "forti perplessità per la tenuta del sistema sanitario penitenziario", chiedendo un rafforzamento all'interno degli istituti. Ancora più duro l'intervento del sindacato Spp, che per bocca del segretario Aldo Di Giacomo, a proposito del fatto di Milano, ha detto che "il carcere è abbandonato dal governo e dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Comandano i delinquenti e circolano droga e cellulari. Una situazione mai vista in 25 anni di servizio"

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