martedì 30 luglio 2019
Sull'omicidio del vice brigadiere dei Carabinieri la conferenza stampa: ecco alcuni dei dettagli rivelati dagli investigatori
Cerciello Rega era disarmato: «Aveva dimenticato la pistola»
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Mario Cerciello Rega "aveva dimenticato l'arma, è stata probabilmente una dimenticanza, ma ciò non toglie che non aveva alcuna possibilità di reagire". È una delle rivelazioni del Comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, nella conferenza stampa sull'omicidio del vice brigadiere dei Carabinieri. Dopo l'ordinanza del Gip Chiara Gallo che ha convalidato l'arresto e disposto il carcere per i cittadini statunitensi Gabriel Christian Natale-Hjorth e Finnegan Lee Elder, di 18 e 19 anni emergono altri dettagli sull'omicidio di Rega.

"Non immaginavano di trovarsi di fronte una persona con un coltello di 18 centimetri, e non si aspettavano neanche di essere aggrediti nel momento in cui si qualificavano come carabinieri", ha aggiunto Gargaro sottolineando che i carabinieri intervenuti "sono stati aggrediti immediatamente" dai due americani: "non c'è stata possibilità di usare armi, di reagire".

Il Comandante provinciale dei carabinieri ha descritto quanto avvenuto sulla scena dell'omicidio, definendo "giusta" la decisione di mandare i due militari in borghese all'appuntamento con i due statunitensi. "Nel momento in cui" Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale "si sono qualificati sono stati immediatamente aggrediti, pochi attimi in cui Varriale è stato sopraffatto e buttato a terra" ha aggiunto Gargaro che poi ha sottolineato che in zona "c'erano 4 pattuglie, che non dovevano essere visibili per non pregiudicare l'operazione e che sono intervenute pochi minuti dopo l'allarme".

In conferenza stampa anche il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino è intervenuto in particolare sulle polemiche per la foto di uno dei due americani indagato con una benda sugli occhi: "Gli indiziati sono stati interrogati nel rispetto della legge".

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