Un’alleanza tra scuola e oratori per promuovere la cultura della legalità, della partecipazione attiva e della solidarietà tra i giovani. Ministero dell’Istruzione e Forum degli oratori italiani scelgono la data simbolica del 23 maggio per mettere nero su bianco l’impegno formare a mettere insieme le forze per dare un’opportunità formativa in più ai ragazzi italiani, soprattutto i più deboli, i più a rischio di devianza, quelli che senza l’alternativa dell’oratorio resterebbero per strada.Una firma attesa, che giunge al termine della mattinata all’interno dell’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo, proprio dove negli anni Ottanta vennero messi alla sbarra e condannati oltre 400 boss mafiosi. È lo stesso Giovanni Minoli, direttore di Rai 150, durante il dibattito "Giovanni e Paolo, due italiani" organizzato nel 19° anniversario della strage di Capaci, ad annunciare il protocollo d’intesa e a far parlare i protagonisti dell’accordo che darà la possibilità alle scuole e agli oratori di condividere locali, programmare attività comuni, mettere in comune esperienze esistenti.«Ho imparato non solo che la mafia uccide, ma che occorre un popolo per sconfiggerla – afferma don Marco Mori, presidente del Forum degli oratori –. In Italia abbiamo seimila oratori, che accolgono tantissimi ragazzi. Solo in Lombardia, nel prossimo mese di giugno, 90mila adolescenti accoglieranno i più piccoli nei Grest. Ecco, questo protocollo d’intesa è un regalo che gli oratori fanno all’Italia per i 150 anni dell’unità». Uno spirito che il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, condivide in pieno: «È un modo per consentire ai ragazzi, attraverso lo spirito di aggregazione, di crescere insieme, non lasciando la scuola da sola in questo compito».La funzione educativa di quest’accordo è notevole. Prevede, infatti, che la collaborazione tra ministero e Foi svolga tre azioni: raccogliere le esperienze di collaborazioni esistenti sul territorio nazionale tra mondo scolastico e oratori; condividere e favorire la partecipazione ad azioni specifiche concordate e organizzate dal mondo scolastico o da quello degli oratori sui temi dell’educazione, della legalità, dell’integrazione, della solidarietà, della partecipazione, del volontariato e della cooperazione; programmare bandi, convegni, pubblicazioni, campagne educative, che incentivino una prassi di collaborazione e di condivisione tra scuola e oratori, favorendo un protagonismo diretto dei ragazzi e dei giovani. I due partner si impegnano a sostenere e diffondere queste attività nei rispettivi ambiti per i prossimi tre anni.«È così manifesta la vocazione all’oratorio ad essere di tutti» aggiunge don Marco Mori. E il ministro Gelmini, che ha anche premiato i vincitori del concorso "Il mondo che vorrei", a cui hanno partecipato i ragazzi di oltre 250 scuole di tutta Italia, e i vincitori delle borse di studio in memoria di Giovanni Falcone attribuite agli studenti più meritevoli della facoltà di Giurisprudenza di Palermo, sottolinea: «La mafia vorrebbe uno Stato distratto e cittadini arrendevoli, ma non è così. L’Italia intera è unita nella lotta alla mafia. C’è un’educazione alla legalità che dura tutto l’anno e che portiamo avanti, a tutti i livelli, con successo. L’aula bunker è il simbolo dell’Italia che non si arrende».