giovedì 8 aprile 2010
La confisca di beni per oltre 700 milioni di euro - ma per gli investigatori il valore reale potrebbe arrivare a due miliardi - è frutto della normativa contenuta nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" del 2008. Il plauso di Napolitano, le congratutazioni di Berlusconi e la soddisfazione di Maroni.
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Il sequestro dei beni ai Casalesi per oltre 700 milioni di euro - ma per gli investigatori il valore reale potrebbe arrivare a due miliardi - è frutto della normativa contenuta nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" del 2008. A sottolinearlo sono il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore e l'aggiunto Federico Cafiero de Raho, commentando l'operazione "Nemesi" della Direzione investigativa antimafia partenopea. Tra i beni sequestrati aziende agricole, terreni, abitazioni e beni mobili sottratti agli eredi di Dante Passarelli, morto in un misterioso incidente stradale nel 2004.«Il patrimonio era già stato in gran parte sequestrato e confiscato a Dante Passarelli - spiega de Raho - ma dopo la sua morte in parte restituito ai suoi eredi, la moglie Teresa De Marco e i sei figli, perchè la confisca era legata alla condanna della persona indagata. L'articolo 10 della legge 125 del luglio di due anni fa ha consentito di recuperare i beni provenienti da attività illecite anche nel momento in cui si trovassero nella disponibilità degli eredi. Così è stato possibile sviluppare articolate indagini patrimoniali che hanno reso possibile ricostruire il patrimonio passato nelle mani di moglie e figli di Passarelli».«Questa operazione è la prima per entità dei beni sequestrati ed è avvenuta grazie alla legge del 2008 che consente il sequestro di beni anche se sono passati a eredi - gli fa eco Lepore - i primi tentativi di operare sequestri a discendenti di camorristi hanno avuto esito negativo, perchè pure questa era una strada che la Procura aveva intrapreso. Ora possiamo proseguire in quel cammino perchè è arrivata questa legge».Il plauso di Napolitano. «La brillante operazione che ha condotto al sequestro di beni di ingentissimo valore riferibili a clan camorristici rappresenta segno tangibile dell'impegno e della professionalità con la quale magistratura e forze di polizia stanno conducendo l'attività di contrasto alle organizzazioni mafiose utilizzando al meglio le opportunità offerte da recenti e incisive misure normative adottate con largo consenso per consentire l'aggressione dei patrimoni della criminalità organizzata e impedirne il reimpiego». Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una dichiarazione diffusa dal Quirinale.Le congratulazoni di Berlusconi. «Voglio sottolineare con enfasi la notizia del maxi sequestro di beni a un clan della camorra, il più rilevante sequestro mai effettuato. Voglio anche sottolineare che questo risultato è stato possibile grazie alle leggi messe a punto e applicate con grande determinazione ed efficacia dal nostro Governo». Lo sostiene in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Mi sono congratulato al telefono con il ministro dell'Interno Roberto Maroni e con il ministro della Giustizia Angelino Alfano - continua Berlusconi - e li ho pregati di ringraziare a mio nome e a nome del Governo le forze dell'ordine e i magistrati impegnati nella lotta al crimine organizzato».La soddisfazione di Maroni. È un ministro dell'Interno particolarmente raggiante quello che ha commentato l'operazione contro il clan dei Casalesi. Roberto Maroni è arrivato a definire quella odierna «la più grande operazione antimafia mai fatta nella storia della Repubblica italiana». «Sono molto soddisfatto - ha detto - e voglio complimentarmi con i carabinieri, la polizia e la magistratura perchè quella odierna è una giornata da incorniciare».
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