giovedì 14 ottobre 2021
Quindici arrivi da inizio ottobre. Roccella Ionica sempre più sotto pressione
Calabria, sbarcano in altri 114. A bordo due gemelline disabili

Archivio Ansa

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C’erano anche due gemelline disabili di 10 anni a bordo dell’ultima barca carica di immigrati giunta ieri sulle coste calabresi. Anche le due piccole hanno dovuto viaggiare per circa una settimana su una barca a vela di 15 metri con a bordo 114 persone, in gran parte iraniani e iracheni, ma anche afghani. Un viaggio lungo e rischioso, ancor più per due bimbe così fragili. Il quarto sbarco in quattro giorni, gli ultimi tre a Roccella Jonica, sempre più sotto pressione, il primo a Crotone. E dopo un settembre da record, con sbarchi più che quintuplicati rispetto al 2020, anche ottobre non va molto meglio. A conferma che le rotte verso la Calabria, sia quella turca che quella dalla Libia orientale, sono in piena attività.

L’ultima barca è stata individuata molte miglia al largo della costa e intercettata dai mezzi navali della Guardia di Finanza del Roan di Vibo Valentia. Poi trainata nel porto di Roccella Jonica. A bordo 114 persone, tra le quali una ventina di donne e diversi minori, molti dei quali con meno di 7 anni. Tra i piccoli le due gemelle di 10 anni con grave deficit psicofisico. L’arrivo continuo di barche conferma, se ci fosse ancora qualche dubbio, la presenza di un’organizzazione attivissima, ma anche di come le imbarcazioni riescano a partire dalla Turchia senza alcun ostacolo da parte delle autorità di Ankara. Lunedì e martedì sempre a Roccella erano arrivate altre due barche a vela con 79 e 78 persone.

Domenica 10 ottobre lo sbarco di 77 immigrati era invece avvenuto a Crotone. Sempre nel mese di ottobre altri due sbarchi a Roccella: l’1 una barca a vela con 56 persone, l’8 un peschereccio con 202 immigrati, tra i quali 144 afghani, i primi arrivi dopo la caduta di Kabul. Si devono poi aggiungere altri due sbarchi a Crotone per un totale di 135 persone. Nel mese di settembre, come riferisce un rapporto della Questura di Reggio Calabria, ci sono stati, solo sulle coste reggine, 15 sbarchi con 1.091 persone: 814 uomini, 54 donne e 196 minori, 139 non accompagnati, provenienti per la maggior parte dal nord Africa e dall’Asia occidentale. Altri 7 sbarchi a Crotone per quasi 400 persone e uno a Badolato nel Catanzarese con 86, oltre ai 200 sul peschereccio fatto approdare a Messina perché i porti calabresi erano in affanno. In tutto circa 1.700. Numeri in fortissima crescita. Nel settembre 2020 gli sbarchi in tutta la Calabria erano stati 5, con 319 persone.

A ottobre erano stati 11 in provincia di Reggio Calabria, tre in quella di Crotone, uno in quella di Catanzaro, con più di mille immigrati. Un numero già allora in forte crescita rispetto agli anni precedenti. Ma ottobre 2021 si avvia a battere ogni record. In meno di due settimane siamo già a sette sbarchi e quasi 700 persone. E il nuovo flusso afghano è solo all’inizio mentre ha ripreso vigore la rotta della Libia orientale, soprattutto con egiziani minorenni. Un flusso che pesa soprattutto sul piccolo paese di Roccella Jonica che malgrado l’impegno dell’amministrazione comunale sostenuta dalla prefettura di Reggio Calabria, da solo non ce la può fare. Basti pensare che dei 45 sbarchi in tutta la provincia dall’inizio dell’anno, con 3.869 migranti, ben 34 con 2.799 migranti sono stati accolti a Roccella. L’anno scorso in tutta la Calabria erano sbarcati 2.500 immigrati.

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