giovedì 17 febbraio 2011
Sono state uccise a colpi di fucile mentre erano nel chiuso della loro abitazione, a San Lorenzo del Vallo, piccolo comune del Cosentino. La loro unica colpa era di essere imparentate con un uomo che il 17 gennaio scorso uccise, al termine di un lite per motivi di parcheggio, il figlio di un boss latitante ritenuto dagli investigatori figura di spicco della malavita.
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Sono state uccise a colpi di fucile mentre erano nel chiuso della loro abitazione, a San Lorenzo del Vallo, piccolo comune del Cosentino. La loro unica colpa era di essere imparentate con un uomo che il 17 gennaio scorso uccise, al termine di un lite per motivi di parcheggio, il figlio di un boss latitante ritenuto dagli investigatori figura di spicco della malavita. E di vendetta come movente del duplice omicidio parlano chiaramente i carabinieri che stanno conducendo le indagini. A cadere sotto il piombo dei sicari Rosellina Intrieri, di 45 anni, e la figlia Barbara Intrieri, di 26. È rimasto ferito a una spalla e al bacino un altro figlio di Rosellina, Silos De Marco, di 20 anni, ricoverato nell'ospedale di Castrovillari dove è     stato operato. Le sue condizioni non sono gravi. In casa c'era anche il marito e padre delle vittime nell'abitazione  ma è sfuggito alla furia dei sicari perché stava dormendo in camera. Secondo gli investigatori gli assassini non si sono accorti della sua presenza e questo lo ha salvato. Le vittime erano la cognata e la nipote di Aldo De Marco, un commerciante che il 17 gennaio scorso, a Spezzano Albanese, a due chilometri da San Lorenzo del Vallo, ha ucciso a colpi di pistola Domenico Presta, di 22 anni, figlio di un latitante, Franco. Un omicidio, quello, scatenato da una banale lite per un parcheggio, ma che affondava le radici in vecchi rancori mai sopiti tra Presta, che gestiva un negozio plurimarche di abbigliamento, e De Marco, titolare di un laboratorio per riparazioni di elettrodomestici. Domenico Presta era figlio di Franco, latitante dal maggio del 2009. L'uomo deve scontare una condanna a cinque anni di reclusione inflittagli dal tribunale di Cosenza. Secondo la Dda di Catanzaro era organico a una organizzazione criminale che gestiva un vasto giro di estorsioni e di usura. Franco Presta è originario di Spezzano, ma i reati per i quali è stato condannato sono stati commessi nell'area di Cosenza. La parentela tra le due donne e l'assassino di Presta - è la convinzione dei carabinieri - non può essere casuale. E anche la violenza e la determinazione con cui hanno agito i sicari, almeno due, ma potrebbero essere stati anche di più, indica una chiara volontà di morte che non si spiega altrimenti. Gli assassini, verso le 21, si sono presentati alla porta dell'appartamento delle donne, in un palazzina di edilizia popolare posto in una zona abitata di San Lorenzo del Vallo. Non hanno suonato, ma hanno sfondato la porta e una volta dentro hanno cominciato a sparare. Le due donne hanno tentato la fuga. Una ha cercato scampo sul terrazzo, ma i sicari non hanno avuto pietà, l'hanno raggiunta e uccisa. Gli assassini, una volta portata a termine la loro missione, sono fuggiti a bordo di una Audi A4 alla quale hanno poi dato fuoco. L'auto è stata ritrovata dai carabinieri vicino ad un distributore di carburante. All'interno i carabinieri hanno trovato anche tre armi: un fucile, una mitraglietta ed una pistola. Le armi saranno adesso sottoposte ad esame balistico per verificare se siano gia' state usate in passato.
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