lunedì 26 febbraio 2024
La candidata del centrosinistra conquista le grandi città della Sardegna, oltre alla sua Nuoro. Paolo Truzzu vince nelle roccaforti del centrodestra ma non nella città che ha governato
Una veduta di Cagliari

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Alessandra Todde conquista le grandi città della Sardegna - Cagliari, Sassari e Quartu Sant’Elena, le prime tre per numero di abitanti - oltre alla sua Nuoro, dove stravince con il 54%; Paolo Truzzu vince nelle roccaforti del centrodestra, Olbia con la Gallura, Oristano e anche Alghero, ma è pesantemente sconfitto nella sua città, Cagliari, dove è sindaco dal luglio del 2019.
Ecco la principale fotografia del voto in Sardegna, quando ancora nella tarda serata di ieri non tutte le 1.844 sezioni avevano chiuso l’interminabile scrutinio dei voti, iniziato alle 7 del mattino.

Renato Soru con la Coalizione sarda, arrivato terzo e a rischio esclusione dal Consiglio regionale a causa dello sbarramento previsto dalla legge elettorale sarda (il 10% per le coalizioni e il 5% per le singole liste), sorride a Nuoro - dove tra i candidati nella coalizione c’era il sindaco Andrea Soddu - con oltre l’11,6% e a Oristano con l’11,9%.

Il fondatore di Tiscali, che ha governato la Sardegna dal 2014 al 2019 e poi battuto da Ugo Cappellacci del centrodestra, ottiene stavolta pochi voti nei centri costieri, dove fu molto criticato per il Piano paesaggistico regionale da lui introdotto e per la tassa sugli yacht, che finì per penalizzare i porti sardi. Ad Arzachena, il Comune della Costa Smeralda, ma anche a Castelsardo l’ex segretario del Pd sardo si attesta sul 3%. Alghero e Ogliastra lo bocciano.

Per la candidata indipendente Lucia Chessa, con la lista Sardigna R-esiste, originaria di Bitti e per 10 anni sindaca di Austis, i risultati migliori arrivano proprio dalla circoscrizione di Nuoro. A Bitti (dove stravince Truzzu con il 64,1% e Todde si ferma al 22%) Lucia Chessa sfiora il 5%, ma è ad Austis che ottiene l’exploit con oltre il 24% dei consensi.

In Gallura, roccaforte storica del centrodestra, spicca il risultato di Golfo Aranci, comune costiero a due passi da Olbia, dove il centrodestra trionfa con l’81,1% trainato dai Riformatori, il partito che schiera tra i candidati l’ex sindaco Giuseppe Fasolino, assessore regionale uscente della Programmazione, con il 49,3%.

Per Truzzu, sindaco ancora in carica, pesa la debacle di Cagliari. Solo il 34% delle preferenze contro il 53% di Todde. Ieri, dopo aver votato, Truzzu era andato allo stadio per seguire il suo amato Cagliari (in gioventù era stato anche un ultras della Curva) ma con la città il rapporto si è raffreddato negli ultimi tempi, soprattutto a causa dei tanti cantieri aperti in contemporanea e che hanno di fatto paralizzato il centro. Il sindaco ha promesso una città più bella, e sicuramente lo sarà quando finiranno tutti i lavori, ma da mesi regna il malcontento di commercianti - molti costretti ad abbassare le serrande per mancanza di clienti - e automobilisti infuriati per il traffico caotico che Cagliari non aveva mai visto. Truzzo è alla fine del suo primo mandato da primo cittadino e nel capoluogo sardo si voterà a giugno.

Cinque anni fa alle regionali la vittoria di Christian Solinas fu netta, con il 47,8%, ma non totale. Nella “mappa” regionale, lo sfidante del centrosinistra Massimo Zedda era riuscito a conquistare la prima posizione in diversi centri, tra i quali due capoluoghi di provincia, Cagliari (dove è stato sindaco) e Nuoro. Solinas, invece, era stato particolarmente forte nel nord e nel sud-est dell’Isola.

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