venerdì 24 ottobre 2008
Trovato uno dei tre dispersi: sta bene. Danni a 150 case, 300 sfollati. A Capoterra, hinterland del capoluogo sardo, giornata di tregua dopo l'apocalisse di acqua e detriti. 
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La buona notizia è che uno dei tre dispersi dell'apocalisse di fango e acqua, l'allevatore di cavalli Renato Lai, è vivo. Aveva messo in salvo i suoi animali e si era rifugiato sul tetto di una casa per evitare il fiume di fango. Poi era sparito. È tornato a casa con le proprie gambe ed è passata qualche ora prima che nel pomeriggio la sua ricomparsa diventasse ufficiale. Per il resto la situazione resta critica a Capoterra, hinterland di Cagliari, su cui mercoledì sono caduti in 3 ore 480 millimetri di pioggia, due terzi delle precipitazioni di un intero anno, facendo cedere un argine della diga di Poggio dei pini. Mercoledì mattina prima dell'alba il disastro, più volte annunciato negli anni scorsi e ora aggravato dal cambiamento climatico che ha "tropicalizzato" la violenza delle piogge. L'onda si è riversata nell'invaso del Rio San Girolamo, secco per dieci mesi all'anno, e ha cominciato una folle corsa verso il mare, spazzando via quanto l'uomo ha costruito nella golena negli ultimi vent'anni di speculazione edilizia selvaggia. Ieri pomeriggio, alcuni violenti scrosci che ricordavano i monsoni hanno fatto salire la tensione. Poi è tornato il sole. Si attende con un po' d'ansia il peggioramento del meteo previsto per domani. Il bilancio ufficiale in vite umane dell'alluvione di Capoterra, la quarta in 22 anni, è di tre morti e due dispersi, tutti vivevano nei borghi satellite costruiti accanto al greto del San Girolamo giù fino al mare. Ma sono pochissime le speranze di ritrovare vivo l'ingegnere dell'Asl Antonello Porcu, 54 anni, schiacciato con la sua auto dall'ondata a Poggio dei Pini, vicino alla diga, mentre tentava invano di mettere la suocera Licia Zucca, 77 anni, nota in paese perché «storica» catechista, il cui cadavere è stato ritrovato qualche ora dopo. Le altre due vittime sono Speranza Sollai, 85 anni, annegata nel seminterrato di casa a Rio San Girolamo e l'agricoltore Mariano Spiga, annegato nella sua Fiat Uno. Disperati i parenti dell'altra donna ancora dispersa, Annarita Lepori, 52 anni, insegnante all'istituto tecnico alberghiero di Puia, di cui non si hanno notizie da 48 ore. E i danni? Le prime stime ufficiose arrivano a 20 milioni di euro. Oltre ad almeno 150 abitazioni danneggiate dala furia dell'acqua, almeno un terzo seriamente, ci sono attualmente 300 sfollati. E poi bisognerà conteggiare i danni alle aziende commerciali e agricole in una zona dove si coltiva una specie pregiata di pomodoro e quelli alle decine di automobili accatastate ai bordi delle strade dissestate. Ma sui numeri non si sbilancia neppure il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, il quale ieri mattina, dopo un sopralluogo sulle zone colpite, ha tenuto un vertice di tre ore con prefetto, questore, vertici militari, della Forestale, del Genio e del volontariato, con i sindaci dell'area e il presidente regionale Renato Soru. Oltre a fare il punto della situazione, hanno chiarito cosa non ha funzionato. «Non la macchina dei soccorsi " ha precisato il capo della Protezione civile " che sono stati tempestivi, bensì il tardivo coordinamento tra le forze dell'ordine e le autorità civili». Morale: da ieri pomeriggio le operazioni sono guidate dalla prefettura cagliaritana per restituire il possibile a chi ha perso tutto. Le operazioni sono in una fase «critica» in un territorio da anni definito a rischio dove si è costruito a basso costo accanto ai corsi d'acqua per far posto ai cagliaritani in cerca di case nell'hinterland. Bertolaso ha elogiato anche l'azione dei volontari, veri angeli del fango. «Dato che un argine della diga ha ceduto " ha spiegato Bertolaso " stiamo svuotando lentamente l'invaso facendo defluire l'acqua in un canale scolmatore senza farla tracimare». Finché la diga non sarà in sicurezza, gli sfollati dei rioni alluvionati Frutti d'oro 2 e Rio San Girolamo non potrammo tornare a casa per il pericolo di una nuova ondata. Le previsioni che giravano ieri, tempo permettendo, erano di altri tre giorni. la viabilità impazzita è leggermente migliorata, in serata è stata riaperta la statale 195 per Cagliari a senso unico alternato e sono stati ripristinati i collegamenti con i quartieri ancora isolati nei quali mancano acqua e luce. Ma il sistema fognario ha collassato, restano chiuse le scuole fino a domani, i negozi sono stati invitati all'apertura a oltranza e non si può usare l'acqua del rubinetto. Chiesto lo stato di calamità naturale, che il governo dovrebbe proclamare nella prossima seduta, Soru ha annunciato che in una seduta straordinaria la giunta regionale ha stanzato 6,5 milioni di euro. Altri 20 milioni verranno richiesti da un disegno di legge urgente che sarà presentato in consiglio regionale. A patto di utilizzarli correttamente per la messa in sicurezza idraulica dell'area ed evitare altri disastri annunciati con alto tributo di vite umane.
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