giovedì 22 dicembre 2011
​Contenevano polvere bianca innocua. Sono arrivate tra ieri sera e questa mattina nell'abitazione  del presidente del Consiglio, in piazza Affari e in uno degli uffici milanesi dell'agenzia di riscossione dei tributi. Nessuna rivendicazione nelle tre lettere che hanno costretto le persone coinvolte ai rituali accertamenti al Sacco.
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​Tre buste contenenti polvere bianca innocua sono arrivate tra ieri sera e questa mattina a Milano nell'abitazione privata del presidente del Consiglio Mario Monti, nella sede della Borsa in piazza Affari e in uno degli uffici milanesi di Equitalia. Nessuna rivendicazione sulle tre lettere che hanno costretto 11 persone (otto impiegati della Borsa, tre di Equitalia) ai rituali accertamenti all'ospedale Sacco.Saranno le analisi che si svolgeranno in un laboratorio specializzato di Foggia a chiarire nei prossimi giorni la natura della sostanza contenuta nelle buste, che si presentava del tutto simile allo zucchero a velo o alla farina, ma non sembra che si tratti di minacce concrete di qualche gruppo organizzato.Si pensa piuttosto a un gesto di qualche squilibrato che potrebbe anche aver inviato altre buste in giro. Nelle due missive arrivate oggi, la polvere era contenuta in una busta inserita in un foglio A4 senza alcuna scritta piegato all'interno della lettera. Ma il primo allarme è scattato nel tardo pomeriggio di ieri quando è stata intercettata dai controlli preventivi delle forze dell'ordine una busta sospetta indirizzata al domicilio milanese del presidente del Consiglio Mario Monti che conteneva polvere innocua e nient'altro. Poi questa mattina verso le 8.30, il secondo plico è stato aperto nell'ufficio postale interno della Borsa di Milano, senza provocare disagi alla normale attività in Piazza Affari, tranne un momentaneo divieto d'accesso al palazzo durante l'operazione della polizia che ha portato in Questura il pacco. Alle 11 circa, è stata scoperta la terza missiva nell'ufficio di via San Gregorio 55, una dei tre sportelli operativi di Equitalia a Milano in cui lavorano una trentina di persone.In questi casi la procedura di intervento è obbligata, con l'arrivo sul posto di forze dell'ordine, ambulanze e nucleo chimico nucleare del 118, squadre Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radioattivo) dei vigili del fuoco e personale dell'Asl. Nessuna evacuazione dall'edificio e controlli dagli infettivologi dell'ospedale Sacco per tutte le persone che in qualche modo possono aver toccato o inspirato la sostanza sospetta. Solo attorno alle 13.30 i dipendenti di Equitalia hanno potuto lasciare il loro ufficio: «Tanta confusione per nulla», ha commentato qualcuno di loro. Niente di pericoloso era contenuto nelle buste visto che, come ha poi confermato Carlo Lucchina, direttore generale della Regione Lombardia, «non è assolutamente antrace, ma qualcosa di simile allo zucchero».La Procura di Milano è in attesa dell'informativa della Digos per l'apertura di un fascicolo. Al momento l'ipotesipotrebbe essere di minacce ma tutto dipenderà dalla natura pericolosa o meno della sostanza contenuta nelle buste.
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