venerdì 3 aprile 2015
​Quattordici ragazzi del liceo Peano-Pellico sospesi per avere deriso e filmato un compagno durante una gita a Roma. Il preside: un segnale educativo, adesso voltiamo pagina.
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So​spesi da scuola per un episodio di bullismo, durante la gita scolastica a Roma, ma difesi a spada tratta dai genitori, per i quali la punizione è esagerata. "Rischiano di perdere un anno per uno scherzo", è la difesa dei ragazzi, tutti minorenni. Ma la scuola difende la decisione: "Episodio grave. Siamo dovuti intervenire con fermezza per far capire quali sono i limiti, il rispetto delle norme".    A rivelare il caso è il quotidiano La Stampa. Gli studenti, 15 e 16 anni, sono in gita a Roma. All'insaputa dei professori, una quindicina di loro si dà appuntamento in una delle stanze dell'albergo in cui sono alloggiati. Ridono, scherzano, poi prendono di mira uno di loro, forse ubriaco. Lo spogliano, lo depilano e lo "decorano" con delle caramelle. Il tutto viene filmato con un cellulare. La ripresa, al loro ritorno a Cuneo, dove vivono e studiano, inizia a circolare via Whatsapp. Se ne accorgono anche i professori, che convocano i genitori e fanno scattare la punizione: per quattordici di loro arriva la sospensione, il 4 in condotta per tutti gli altri, che significa perdere l'anno. Sono gli stessi genitori a chiamare il quotidiano per difendere i propri ragazzi: "Li condannano a perdere l'anno, una rovina per molti con quello che oggi costa frequentare un liceo". Il provveditore conferma la linea dura. "Fatti come questi vanno puniti: appoggio pienamente la decisione della scuola, che per altro è stata presa dall'intero Consiglio d'Istituto" dice il provveditore scolastico di Cuneo, Giuseppe Bordonato, che assicura: "mi riservo di valutare, appena riceverò la relazione della preside, se ci sia stata una mancata vigilanza da parte dei docenti durante la gita che è un momento educativo come quelli in aula". Il preside della scuola però lascia aperto uno spiraglio al possibile passo indietro sulla bocciatura automatica. "Nessuna marcia indietro da parte della scuola, ma ora si deve voltare pagina: i ragazzi avranno tutto il sostegno necessario per superare gli scrutini di giugno" afferma Germana Muscolo, presidente del liceo Peano-Pellico di Cuneo, finito nella bufera. "Un segnale educativo forte, quando si superano i limiti del consentito, deve essere dato - spiega la preside - ma credo che i ragazzi abbiano capito". E, secondo la preside, anche i genitori: "La maggior parte sta collaborando con noi".
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